Trieste, 10 feb - "Il Giorno del Ricordo è il riconoscimento di un dramma, quello delle foibe e dell'esodo delle genti istriane e dalmate, che per troppo tempo è stato lasciato colpevolmente nell'oblio. Ora dobbiamo guardare al passato senza timidezze o paure e riconoscere che in Istria e in Dalmazia è esistita un'identità italiana, e non dev'essere un'operazione nostalgica, ma un atto di recupero dei simboli e delle testimonianze che serva ad imprimere nei giovani il valore del sacrificio compiuto da oltre 300.000 italiani".
Così l'assessore regionale a Lavoro, Formazione, Commercio e Pari Opportunità Angela Brandi ha sottolineato l'importanza delle cerimonie iniziate oggi a Trieste con la consegna in Prefettura di sette medaglie e attestati firmati dal Presidente della Repubblica ad altrettante famiglie di infoibati e proseguite alla Foiba di Basovizza, alla presenza del presidente del Senato Renato Schifani, il quale ha testimoniato "da un posto alto e nobile, il rispetto ed il ricordo delle istituzioni, perché questo sacrificio rimanga come segnale, nei confronti delle nuove generazioni, affinché non cedano alle tentazioni della violenza e dell'odio". Dalla Foiba di Basovizza, dove è stato accolto dall'assessore Brandi, dal Commissario del Governo Alessandro Giacchetti, dal sindaco di Trieste Roberto Cosolini, dalla presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, e da numerose altre autorità civili e militari, Schifani ha detto che tutti i Popoli debbono "rendersi conto che non è più il tempo degli eccidi e dei massacri e che il rispetto della persona umana e della sua dignità deve essere al centro della nostra azione quotidiana come cittadini e come uomini delle istituzioni".
"Al dolore causato dai torti e dalle violenze subite, per gli esuli e per i parenti delle vittime si è aggiunto a lungo il dolore del silenzio - ha dichiarato Brandi a latere delle cerimonie - e qualcuno, ancora poco tempo fa, si azzardava a definire optanti coloro che con le loro famiglie e i loro pochi averi lasciarono per sempre la loro terra e le loro abitazioni per trovare rifugio in Patria, perché non ci può essere possibilità di scelta quando da una parte c'è l'intimidazione, la violenza, il sopruso e la tirannia e dall'altra la libertà, inclusa quella di poter essere italiani". Brandi ha concluso ricordando che "la strada del risarcimento materiale ha trovato ostacoli e difficoltà che l'hanno resa in buona parte inattuata, ma con l'istituzione del Giorno del Ricordo quella della dignità e del rispetto ha trovato un suo, seppur tardivo, approdo e gli italiani hanno potuto finalmente leggere anche questa dolorosa pagina della nostra storia e dei suoi protagonisti che non sempre, una volta arrivati in Italia, hanno trovato solidarietà e accoglienza". ARC/LVZ