Bressanone (Bolzano), 23 mar - Il senso estetico non ß
soltanto una delle principali manifestazioni della conoscenza, ma
costituisce uno dei più importanti vantaggi competitivi
dell'Italia di fronte alle sfide della globalizzazione e della
transizione dall'era industriale all'era della conoscenza.
L'importante però ß saperlo coltivare e trasmettere alle nuove
generazioni.
A sostenerlo ß stato il presidente della Regione Riccardo Illy,
intervenuto oggi a Bressanone (Bolzano) al terzo Forum
Altoatesino dell'Economia, dedicato quest'anno al tema "Pensare e
agire in modo imprenditoriale: fra creativitÖ e responsabilitÖ".
Davanti a un pubblico qualificato di imprenditori e manager
altoatesini, sono intervenuti sul tema del Forum il giornalista
Michel Friedman, lo specialista di scienze del cervello Christian
Scheier e l'imprenditore Alessandro Garofalo, oltre al presidente
Illy, al quale ß stata affidata una relazione sul tema
"L'estetica come fattore competitivo".
Illy si ß soffermato sui numerosi svantaggi competitivi
dell'Italia nell'era della conoscenza globale, ma anche sui suoi
indubbi vantaggi: l'ingegno italico, vale a dire la capacitÖ di
coniugare tecnologie disponibili e mature per produrre
innovazione a costi contenuti, e appunto la propensione
all'estetica, che ß da un lato la capacitÖ di riconoscere il
bello in tutte le sue manifestazioni, ma dall'altro anche uno
straordinario patrimonio di conoscenze e di tecniche che si sono
accumulate lungo i secoli. Quando le imprese italiane sono capaci
di combinare i due fattori, ingegno ed estetica (come
nell'esempio della Ferrari) diventando imbattibili.
L'estetica, ha spiegato ancora il presidente, ha quattro
dimensioni: una visiva, una uditiva, una tattile e una
gustolfattiva. In tutte le quattro dimensioni, che si presentano
quasi sempre in forma variamente combinata nello stesso prodotto,
gli italiani, per una serie di fattori storici e genetici, hanno
una spiccata predisposizione: quindi non solo la moda e il
design, ma anche tutto il settore agroalimentare.
La propensione all'estetica non ß tuttavia scontata, ma deve
essere valorizzata come fattore competitivo, coltivata e
trasmessa alle nuove generazioni. Illy ha formulato a questo
proposito una serie di proposte, dall'educazione alimentare nelle
scuole all'approfondimento delle discipline artistiche, tenuto
conto che l'Italia, secondo alcune stime, detiene il 70 per cento
del patrimonio archeologico e artistico di tutto il mondo.
Che questa propensione sia oggi un vantaggio competitivo per
l'Italia, lo dimostra il fatto che per i prodotti ad alto
contenuto estetico si sta aprendo un mercato globale enorme, in
continua espansione, e proprio nei Paesi asiatici di cui più
temiamo la concorrenza, dove si sta affermando una classe di
consumatori agiati che ha raggiunto ormai i 150 milioni in Cina e
i 100 milioni in India.
E più aumenta il benessere, maggiore ß l'attenzione dei
consumatori per la qualitÖ del contenuto estetico dei prodotti,
ha rilevato infine il presidente, prendendo come riferimento la
scala dei bisogni umani, da quelli fisiologici essenziali, legati
alla pura sopravvivenza, per arrivare all'autostima e
all'autorealizzazione.
ARC/PF