Trieste, 03 dic - ''La Protezione civile del FVG, piuttosto che un modello, è una buona pratica. Un laboratorio. E mi piacerebbe che le buone pratiche contaminassero il Paese''. Il concetto è stato espresso oggi a Trieste dal prefetto Franco Gabrielli, capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, in occasione della quattordicesima Giornata del Volontario di Protezione civile promossa dalla Regione Friuli Venezia Giulia e ospitata nella piazza che prende il nome dall'Unità d'Italia. Nell'esprimere il proprio plauso per le capacità del nostro territorio di aver saputo dare al sistema di protezione civile - a partire dal terremoto del 1976 - ''un posto alto tra le priorità, costruendo con sapienza e lungimiranza un'organizzazione capace di intervenire e governare le avversità'', Gabrielli, incontrando i giornalisti a margine della cerimonia, ha ricordato di aver proposto che le Regioni più virtuose, che hanno fatto un più significativo tratto di strada nella realizzazione di un moderno sistema di protezione civile, ''svolgano un'azione di supporto nei confronti di quelle realtà che questo percorso per tantissimi motivi non lo hanno portato a compimento o in molti casi non lo hanno nemmeno correttamente intrapreso''. Secondo Gabrielli, che ha citato dati forniti dal ministero dell'Ambiente, ''per mettere in sicurezza l'Italia intera e prevenire calamità sempre più frequenti ci vorrebbero 41 miliardi di euro. Tuttavia, per la difficoltà di acquisizione delle risorse e per la lunghezza dei tempi di realizzazione, la prevenzione strutturale deve essere preceduta dalla prevenzione di Protezione civile, con squadre e piani comunali, con sistemi di allerta conosciuti dalle popolazioni''. E secondo il capo Dipartimento sotto questo profilo il Friuli Venezia Giulia ben poco ha ancora da fare, se non condividere la sua esperienza con altre realtà. La cerimonia in occasione della quattordicesima Giornata del Volontario è iniziata con l'alzabandiera. L'arrivo delle autorità è quindi coinciso con la sfilata di oltre un migliaio di volontari che hanno fatto il loro ingresso in piazza Unità, preceduti dalla banda della Polizia municipale di Trieste, dal gonfalone della Protezione civile della Regione, da quelli della Provincia e della città di Trieste, dalle delegazioni provenienti da Slovenia e Carinzia. Assieme ai gruppi comunali, con i sindaci, c'erano i rappresentanti dell'ANA-Associazione Nazionale Alpini, di quella dei Carabinieri, i Pompieri volontari e quelli dell'Antincendio boschivo, i rappresentanti delle associazioni cinofile con i loro cani. Quindi i discorsi ufficiali, con il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, e il prefetto Alessandro Giacchetti, che si sono richiamati al significato non rituale della scelta di piazza Unità e del capoluogo regionale nel centocinquantenario dalla nascita del nostro Paese. Dal canto suo il vicepresidente della Regione Luca Ciriani, ha parlato di una Protezione civile che in Friuli Venezia Giulia è ''piccolo, grande miracolo che continua a crescere in termini di organizzazione, dotazioni tecnologiche, capacità logistiche di tecnici e volontari, per i quali l'aspetto più importante è rappresentato dal cuore grande''. Capacità, efficienza e cuore dimostrati anche nella recente emergenza in Liguria, oltre che nella straordinaria operazione di pulizia dei bastioni di Palmanova. Per il presiedente della Regione Renzo Tondo, che ha ricordato la crisi economica che sta attraversando il Paese, ''dallo spirito di solidarietà e dalla volontà che muove le donne e gli uomini della Protezione civile giunge un messaggio di grande fiducia di una comunità che sa reagire, di convinzione che dalle difficoltà si possa uscire, e che quando finirà questa regione potrà essere un passo avanti alle altre''. Domani Tondo incontrerà il presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti. ''Incoraggeremo il Governo a proseguire sulla linea del rigore e del risanamento dei conti pubblici'', ha anticipato parlando in piazza Unità, ''e cercheremo di portare l'esempio di una regione che ha saputo fare, prima di altre, scelte importanti: sul debito pubblico, sulle infrastrutture, sul taglio delle tasse. E anche sulla Protezione civile''. ARC/PPD