TONDO, AEROPORTO FVG VERSO NUOVI SVILUPPI

Ronchi dei Legionari (GO), 02 dic - Un traguardo importante, ma nello stesso tempo un punto di partenza per nuovi sviluppi. L'aeroporto regionale di Ronchi dei Legionari ha festeggiato oggi, con una semplice cerimonia, alla quale ha partecipato il presidente della Regione Renzo Tondo, i 50 anni dal primo volo commerciale e contemporaneamente l'intitolazione ufficiale dello scalo a Pietro Savorgnan di Brazzà, il grande viaggiatore ed esploratore ottocentesco di origini friulane. Accanto a Tondo, e al presidente della società Aeroporto Friuli Venezia Giulia Sergio Dressi, erano presenti, questa mattina nella sala convegni della palazzina dello scalo, l'assessore regionale alle Infrastrutture Riccardo Riccardi e numerosi consiglieri regionali, a testimonianza dell'unità di intenti che si è realizzata attorno al progetto di crescita dello scalo di Ronchi. Il 2 dicembre del 1961 decollò da Ronchi il primo aereo, un DC3 da 20 posti, con destinazione Roma e scalo intermedio a Venezia. La pista era in erba e i passeggeri avevano atteso l'imbarco in una baracca. Da allora, come ha ricordato Dressi, la storia dell'aeroporto del Friuli Venezia Giulia è stata caratterizzata da una continua crescita, nelle strutture così come nei passeggeri, fino ad arrivare al record di 800.000 quest'anno. ''I primi cinquant'anni - ha detto il presidente Tondo - sono stati in crescendo, e non si può che esprimere un apprezzamento per tutti coloro, e in particolare per i lavoratori dell'aeroporto, che hanno contribuito a ottenere questi risultati''. ''Lo scalo - ha aggiunto Tondo - ha grandi potenzialità per un'ulteriore crescita, al servizio della regione e del Nord Est ma anche dell'Italia, per la sua posizione strategica nei confronti dell'Europa dell'Est. Ci sono dunque spazi per crescere, ma non da soli, perché occorre fare sistema''. La questione delle alleanze è stata toccata, in margine alla cerimonia, dall'assessore regionale Riccardi. ''Oggi possiamo dire - ha osservato - che quella dell'aeroporto è stata una scommessa vinta. Con uno sforzo notevolissimo, in termini di impegno, tempi, investimenti siamo riusciti a portare l'aeroporto fuori dalle secche. Il record di passeggeri premia il lavoro svolto''. Ora all'ordine del giorno c'è, ha ricordato l'assessore, il tema di una ''alleanza strategica, per affrontare un mercato, quello aereo, che è per definizione globale''. Il prossimo passo, ha confermato Riccardi, sarà la gara per individuare il partner. Di grande significato è stata anche la scelta di intitolare lo scalo a Pietro Savorgnan di Brazzà, una decisione che, come ha osservato Tondo, ci permette di ''riannodare il filo con la nostra storia, ma anche con quella europea e internazionale''. A ricordare la sua figura, oggi a Ronchi, c'erano il discendente Roberto Pirzio-Biroli e alcuni esponenti della tribù Teké, diffusa in tutto il Centro Africa, che ha conservato un rapporto di stima e di affetto con l'esploratore friulano, portabandiera di un colonialismo ''diverso'', ispirato a senso di giustizia nei confronti delle popolazioni indigene e alla lotta contro lo schiavismo. Per festeggiare i 50 anni è stata promossa la pubblicazione del volume ''45nord-13est. Storia dell'aeroporto del Friuli Venezia Giulia'', di Carlo d'Agostino e Rino Romano. Una mostra dal titolo ''Pietro Savorgnan di Brazzà, un esploratore senza armi'' sarà inoltre visitabile, accanto ad alcune foto storiche dell'aeroporto, fino al 15 dicembre. ARC/PF