Udine, 21 marzo - Il Friuli Venezia Giulia sta perdendo il
primato di regione ricca d'acqua. Una ricerca dell'AutoritÖ di
Bacino regionale illustrata oggi, alla presenza del
vicepresidente della Regione ed assessore all'Ambiente,
Gianfranco Moretton, e del rettore dell'UniversitÖ di Udine,
Furio Honsell, ha rivelato che nelle falde acquifere regionali
sono stati persi 3 mila milioni di metri cubi d'acqua in 40 anni.
Se si considera che il fabbisogno medio procapite giornaliero di
acqua ß di 250 litri al giorno, in regione ogni anno ß stato
perso un quantitativo che corrisponde al fabbisogno annuo del
milione e 200 mila abitanti del Friuli Venezia Giulia.
"Il trend di abbassamento delle falde freatiche, monitorato sulla
rete dei 320 pozzi regionali, ß negativo, costante e diffuso. La
media di abbassamento ß di 4 metri e mezzo, ma in alcuni punti
raggiunge anche i 15 metri", ha spiegato il segretario generale
dell'AutoritÖ di bacino regionale, Giorgio Verri, sottolineando
anche la problematica connessa all'urbanizzazione dei territori.
"Per ogni chilometro quadrato abitato, il deficit idrico prodotto
nelle falde ß di 800 mila metri cubi ogni anno".
Per fronteggiare la scarsitÖ d'acqua, Regione, UniversitÖ di
Udine e AutoritÖ di bacino regionale stanno lavorando in sinergia
ed oggi, in occasione della Giornata mondiale dell'acqua, sono
stati presentati studi, ricerche e un progetto di educazione
nelle scuole.
"L'impegno della Regione per la tutela della risorsa acqua ß
ingente. Il Friuli Venezia Giulia ß ancora sostanzialmente ricco
d'acqua, ma - ha affermato Moretton - le falde stanno calando e
il problema necessita, dunque, di maggiore e particolare
attenzione. Per mettere in campo concrete opere di prevenzione la
Regione sta predisponendo il Piano di tutela delle acque,
strumento di pianificazione per utilizzare al meglio la risorsa
acqua".
Al tema dell'acqua ß anche legato il problema della sicurezza.
"In Regione abbiamo subito fenomeni alluvionali che hanno messo a
rischio la popolazione e che ci hanno trovato impotenti: proprio
dopo l'alluvione del '66 a Latisana ß nata una nuova
pianificazione territoriale, regolata dall'AutoritÖ di bacino
dell'Alto Adriatico attraverso il Piano stralcio per la sicurezza
delle popolazioni rivierasche".
Moretton ha poi ricordato i progetti in corso. "Stiamo dando
corso alla diga di laminazione di Ravedis, in via di ultimazione,
alle 'famose e contestate', ed in parte completate, casse di
espansione, allo scolmatore del Corno a Rive d'Arcano, alla
previsione dello sbarramento di Colle per la tutela delle
popolazioni pordenonesi e del vicino Veneto. Tutte azioni che
mostrano come si debba intervenire sul territorio per utilizzare
la risorsa idrica come bene da preservare ma anche come bene da
controllare e regimentare".
Moretton ha poi auspicato la riscrittura della legge 152,
approvata alla fine della legislatura dal Governo Berlusconi. "Si
tratta di un provvedimento molto contestato dalle regioni e dagli
enti locali, che prevede, tra le altre cose, la cancellazione
delle AutoritÖ di bacino. Ci auguriamo che la legge venga rivista
e, contestualmente, si ripensi ad una legge abrogata, la Galli,
che invece ha costituito un momento fondamentale nella tutela e
gestione dell'acqua come servizio ai cittadini. Anche il Friuli
Venezia Giulia ha dato attuazione a quella legge, stabilendo una
tariffa unica e individuando con i gestori unici la possibilitÖ
di regolare l'acqua 'in house'. Fatto importante, questo, per non
assoggettare l'uso idrico domestico a possibili speculazioni".
Il rettore Honsell, introducendo i progetti coordinati
dall'Ateneo, ha ricordato anche la sinergia con la Direzione
regionale su molte altre tematiche nel settore ambiente e
protezione civile.
"L'acqua ß fondamentale per la vita ma ß anche l'indicatore più
significativo del grado di industrializzazione e di qualunque
processo economico. Sono lieto, dunque, - ha detto Honsell - che
il nostro ateneo abbia lavorato ad un importante progetto di
ricerca per la gestione sostenibile della risorsa idrica nelle
aree urbanizzate, coordinato dal prof. Mauro Bertagnin e
dall'ing. Anna Frangipane, e ad un altro progetto di educazione
ideato dal prof. Pierluigi Bonfanti per la formazione dei bambini
della scuola primaria".
Primo strumento concreto del percorso educativo avviato
dall'AutoritÖ di bacino regionale ß un cd didattico "Tra gocce,
nuvole, terra e mare alla scoperta del ciclo idrologico",
presentato oggi e che sarÖ una guida multimediale utile agli
insegnanti per affrontare in classe il tema del ciclo idrologico.
ARC/Elisabetta Pozzetto