Redipuglia, 04 nov - ''Come ogni anno Redipuglia è un'occasione importante, non solo per la comunità regionale ma per l'intera collettività nazionale, che riconosce alle proprie Forze armate l'affetto e la vicinanza in un momento in cui l'unità nazionale, nel suo 150° anniversario, assume un profilo ancora più alto e un significato particolare. Da parte nostra la volontà di cogliere questo sentimento unitario, in questa fase difficile per il nostro Paese, per proiettarlo verso l'uscita dalla crisi economia e finanziaria''. Lo ha detto oggi al Sacrario militare di Redipuglia il presidente della Regione Renzo Tondo a margine della cerimonia promossa in occasione della Giornata dedicata all'Unità nazionale, festa delle Forze armate, ricordo della vittoria ottenuta 93 anni fa nella prima guerra mondiale e novantesimo anniversario della tumulazione del Milite Ignoto. ''Con profondo senso di responsabilità - ha spiegato Tondo - intendiamo dare il nostro contributo per lasciarci alle spalle la crisi. E lo facciamo operando all'interno dello Stato unitario, ma contemporaneamente salvaguardando la nostra specialità, senza sottrarci ai doveri che ci derivano dall'appartenenza ad una grande comunità nazionale''. ''Sono doveri che già stiamo onorando'', ha aggiunto. ''Ridurre il nostro debito significa infatti concorrere a ridurre il debito nazionale: nei fatti, quando parliamo di riduzione del debito lo facciamo anche a vantaggio dell'Italia intera. Stesso discorso per la terza corsia dell'autostrada A4, che non verrà certo realizzata nell'esclusivo interesse del Friuli Venezia Giulia ma è infrastruttura fondamentale per il Paese. E' questa la prospettiva di questa nostra terra, che ha sempre saputo offrire molto al Paese e che può ancora dare molto ed essere da modello''. Tutta nel segno della tradizione la cerimonia, cui sotto una fitta pioggia hanno preso parte, assieme ad autorità civili, militari e religiose provenienti da tutta la regione, il presidente del Senato Renato Schifani, in rappresentanza del Capo dello Stato, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi, in rappresentanza del Governo, e il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito generale Giuseppe Valotto. Il loro arrivo era stato preceduto dall'afflusso dei Medaglieri nazionali, dei labari delle Associazioni combattentistiche, d'arma, e dei corpi logistici, dei gonfaloni dei Comuni, seguito dai reparti delle diverse Forze armate. Dopo la salita al Sacrario delle bandiere di guerra e gli onori prestati da un picchetto in armi, il presidente Schifani e l'on. Giovanardi hanno deposto una corona d'alloro. Quindi l'arrivo della fiaccola alpina e l'accensione dei tripodi. Immediatamente dopo la lettura della motivazione della medaglia d'oro al Valor militare, assegnata al Milite Ignoto. Infine il discorso ufficiale del sottosegretario Giovanardi, che ha espresso ''particolare commozione nel prendere la parola nell'anno che celebra il 150° anniversario dell'Unità ed i 93 anni dalla vittoria nella Grande Guerra''. Nel ricordare i combattenti di allora, che operarono in terribili condizioni, che in 600.000 persero la vita in quel conflitto (di cui 100.000 riposano a Redipuglia), Giovanardi ha detto che ''è un dovere collegare idealmente quei ragazzi ai militari italiani di oggi, quando non c'è più una frontiera geografica da difendere, ma ovunque nel mondo si debbono sostenere e proteggere non solo i fratelli italiani, ma tutti coloro che in Afghanistan, nel Kosovo, nei Balcani, in Libano e ovunque ci siano missioni di pace, possono essere vittime di violenze e violazioni dei diritti umani''. ''Ai soldati italiani di ieri e alle donne e agli uomini che sono i soldati di oggi va la riconoscenza, il rispetto e l'affetto di tutto il Paese'', ha concluso. ARC/PPD