Bertiolo, 17 mar - Le potenzialitÖ non ancora completamente
espresse della vitivinicoltura di pianura, la questione del Tocai
che ha stimolato l'ottimizzazione dei vini prodotti realizzati
con tale vitigno, ma anche la risoluzione della "querelle" sulla
sua denominazione: sono questi i temi trattati dal Presidente
della Regione Riccardo Illy Cche ha inaugurato oggi la 58.ma
Festa dei Vini di Bertiolo.
Il presidente ha aperto il suo intervento, nei locali della Pro
loco "Risorgive" (che egli stesso ha auspicato possano divenire,
con il concorso dell'Amministrazione regionale, un'enoteca
permanente), ribadendo l'intenzione di voler visitare, nel corso
del suo mandato, tutti i Comuni del Friuli Venezia Giulia, e nel
contempo partecipare alle rassegne enologiche più significative.
Come lo ß quella di Bertiolo (localitÖ che ß una delle ventidue
cittÖ del vino della regione) che da ventiquattro anni ospita la
mostra-concorso dei vini Doc "Bertiul tal Friul", e ha dato modo,
specialmente quest'anno, di evidenziare come i vini di pianura
possano puntare all'eccellenza, stimolando i produttori a
superare i complessi di inferioritÖ dei quali spesso risentono
nei confronti dei "colleghi" di collina.
E il produttore Piero Pittaro, tra l'altro presidente della
giuria del premio "Vini Doc per un Friulano Doc", assegnato
quest'anno al celebre cardiochirurgo Attilio Maseri, secondo Illy
ß un esempio significativo di viticoltore della pianura che ha
saputo creare prodotti di alta qualitÖ.
"Del resto - ha specificato il presidente - anche la zona del
Bordeaux, in Francia, dove si producono vini celebrati in tutto
il mondo, ß una zona pianeggiante".
Illy ha poi parlato del Tocai, ricordando la legge finalizzata
alla tutela della sua denominazione: si tratta di uno strumento
normativo che, dopo essere stato approvato dalla Regione, ß stato
inviato al Governo nazionale per condividerne i contenuti.
Secondo il presidente, i ricorsi intentati agli organi di
giustizia europea, di primo e secondo grado, dovrebbero alla fine
dare ragione al Tocai Friulano, anche perchá, diversamente,
questo sarebbe l'unico tra 122 vitigni non tutelato dalla
ComunitÖ.
Peraltro, nel frattempo, la circolare emanata dal ministro De
Castro consente ai produttori di apporre la denominazione Tocai
sulle bottiglie del vino prodotto nella vendemmia del 2006.
Dunque, il problema ß temporaneamente risolto, e si riproporrÖ
semmai a conclusione della prossima vendemmia:
ma per quella data, sempre per il presidente, l'iter dei ricorsi
dovrebbe avere dato ragione al Friuli Venezia Giulia, anche
perchá la Regione, ha affermato, non si può permettere di perdere
un elemento della sua storia e delle tradizioni quale ß il Tocai
Friulano.
La vicenda del Tocai, nata quattordici anni fa, ha comunque
generato un aspetto positivo. Illy ha infatti evidenziato che nel
frattempo la popolaritÖ di questo vino ß salita, soprattutto sul
mercato regionale e nazionale, e i produttori, com'ß accaduto per
i vini realizzati nelle terre di pianura del Friuli Venezia
Giulia, hanno affinato le loro capacitÖ, facendone un vino di
eccellenza.
Alla cerimonia inaugurale sono tra gli altri intervenuti
l'assessore regionale alle Autonomie Locali Franco Iacop, il
senatore Angelo Compagnon, i consiglieri regionali Bruno Di
Natale, Anna Maria Menosso e Giorgio Venier Romano.
Gli interventi introduttivi, dopo il saluto del sindaco Mario
Battistutta, sono stati del presidente della Provincia Marzio
Strassoldo, del presidente della Pro loco, Bruno Piva, di Flavio
Barbina, presidente dell'Associazione fra le Pro loco del FVG, e
di Roberto Rigonat, per la Camera di commercio di Udine.
Sono seguite le premiazioni della Mostra concorso dei vini,
presentata dal neopresidente regionale dell'Assoenologi, Rodolfo
Rizzi.
ARC/Carlo Morandini