INCONTRO COSOLINI-MORANDINI (PICCOLA INDUSTRIA)

Trieste, 12 mar - Il presidente della Piccola Industria di Confindustria Giuseppe Morandini e l'assessore regionale al Lavoro, alla Formazione, all'UniversitÖ ed alla Ricerca Roberto Cosolini hanno incontrato oggi a Trieste, nella sede della locale Associazione Industriali, gli imprenditori della provincia giuliana, nell'ambito di una riunione alla quale sono intervenuti i responsabili di Trieste e del Friuli Venezia Giulia della Piccola Industria, Stefano De Monte e Gianfranco Rados. La riunione, che anticipa di qualche settimana il convegno nazionale di Genova, a fine marzo, del sistema italiano della piccola azienda dedicato a "Fare impresa in Italia: cosa cambiare, come vincere", ha permesso di verificare una sostanziale "sintonia di linguaggio e di contenuti", come ha sottolineato Cosolini, tra la Piccola Industria di Confindustria e la Regione che, grazie ad alcuni provvedimenti come la legge Bertossi, la normativa sul Buon Lavoro e quella per l'Innovazione, "devo considerare all'avanguardia e modello per altre realtÖ regionali italiane", ha confermato Morandini. Se il presidente Morandini ha quindi illustrato alcune riforme al centro dell'azione della Piccola Industria - costi dell'energia, semplificazione burocratica, incentivi fiscali - Cosolini da parte sua ha posto l'accento su alcuni temi, in linea con lo stesso Morandini, oggi fondamentali nel rapporto tra impresa e pubblica amministrazione in Italia. Dalla semplificazione fiscale ("in grado di ridurre i comportamenti elusivi ed evasivi"), all'esigenza di accelerare quelle liberalizzazioni in grado di ridurre i costi di accesso ai servizi per impresa e cittadini (ricordando che "se non si fanno queste liberalizzazioni non servono le privatizzazioni"), agli investimenti in conoscenza, che non sono solo questione di finanziamenti ma anche di varo di riforme per ridare produttivitÖ al sistema, ha affermato l'assessore. In questo contesto, ha aggiunto Cosolini, il dibattito sulla nascita di un Politecnico del Nord-Est può proseguire solo se i rettori delle UniversitÖ del Triveneto e qualche esponente di spicco del Veneto comprendono l'esigenza di investire le risorse dello Stato e delle Regioni in una struttura di alta specializzazione ed in parallelo di rinunciare ad un'offerta di corsi di laurea "talvolta dequalificata, frammentaria, spesso inutile". Cosolini ha quindi rilevato il buon momento dell'economia del Friuli Venezia Giulia, con un Pil 2006 superiore a quello nazionale e "con proiezioni 2007/2008 di crescita del Pil regionale maggiori di quelle del Nord-Est e della Slovenia: dobbiamo perciò intensificare questo trend, che ß frutto del sistema imprenditoriale e delle professionalitÖ della nostra manodopera e che cerchiamo di supportare con buone politiche". In questa prospettiva la Regione, ha sostenuto l'assessore, deve creare un "ambiente" sempre più favorevole all'impresa, "deve far så che questa nostra comunitÖ 'virtuosa' di cittadini, aziende, imprenditori e lavoratori possa declinare al meglio la sua propensione a guardare avanti". Per questo motivo sono state messo a punto riforme molto radicali (dedicate a lavoro, innovazione, welfare, sistemi informativi), mentre sta nascendo la Scuola di formazione imprenditoriale in Friuli Venezia Giulia, particolarmente utile per il mondo delle PMI, anche per non vedere estinguere quell'imprenditorialitÖ, ha concluso Cosolini, che ha rappresentato un valore economico fondamentale per il Friuli Venezia e per il Nord-Est italiano. ARC/Roberto Micalli