TONDO, A STATO NON CHIEDIAMO SOLDI MA STRUMENTI

Trieste, 25 ago - Promuove la ''linea Tondo'' il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli che, nel suo intervento all'odierno convegno ''Lavori in corso: l'Italia che arriva'' (organizzato nell'ambito del Meeting di Rimini), ha ribadito che oggi, se si vogliono le infrastrutture, non si possono chiedere soldi allo Stato, ma è necessario ricorrere al project financing e soprattutto far pagare i pedaggi dovunque e non solo in certe aree. ''Il Governo su questo - ha detto Matteoli - deve essere chiaro e non ingenerare false illusioni''. Una conferma dunque alla scelta del Friuli Venezia Giulia per quanto riguarda la costruzione della terza corsia della A4, un'opera da 2 miliardi e 300 milioni di euro per la quale attualmente è in corso il reperimento, sul mercato, delle risorse finanziarie. ''Allo Stato - ha ribadito il presidente della Regione Renzo Tondo, che ha partecipato al convegno - non chiediamo soldi ma strumenti per lavorare''. Strumenti che, nel caso specifico della terza corsia, potrebbero concretizzarsi in un decreto interministeriale che integri i rapporti fra lo Stato e la Concessionaria Autovie Venete. Se lo Stato o il mercato, a scadenza di concessione (nel 2017 in questo caso) non intervengono direttamente, potrebbe essere concessa una proroga per un periodo pari agli anni di ammortamento previsti nel piano degli investimenti. ''Io sono stato commissario per l'emergenza in A4 fino a pochi giorni fa - ha sottolineato Tondo - e solo questo ruolo, che oggi è ricoperto dall'assessore alla Viabilità e Trasporti Riccardo Riccardi, ha permesso di far partire una serie di interventi, fra i quali la terza corsia della A4 nel tratto Venezia-Trieste''. ''In questi due anni - ha aggiunto - io ho lavorato rinunciando al compenso stabilito per questo ruolo: 300.000 euro all'anno, e lo dico per ribadire che non tutti i politici fanno parte della casta, ci sono anche quelli che lavorano per il futuro del Paese''. Tondo ha quindi ripercorso le principali opere realizzate in Friuli Venezia Giulia negli ultimi anni, a cominciare dalla Grande Viabilità Triestina che collega il capoluogo regionale con il sistema autostradale sloveno, proseguendo poi con la seconda bretella di Osimo, che aggancia la viabilità regionale a quella della Slovenia, ed il sistema A28, una rete viaria che interconnette il Friuli Venezia Giulia con il Veneto e che Tondo ha definito ''la nostra Salerno-Reggio Calabria'', per i tempi biblici che la sua realizzazione ha richiesto. Ed ancora il Passante di Mestre, che ha eliminato un ''collo di bottiglia'' sulla A4, tra le autostrade a maggior carico di traffico pesante (su oltre 43 milioni di veicoli transitati nel 2010, oltre un terzo sono mezzi pesanti). In tema di investimenti, Tondo ha anche fornito alcune cifre: ''in tre anni in Friuli Venezia Giulia abbiamo chiuso cantieri per 500 milioni di euro, ne abbiamo aperti per 700 milioni e contrattualizzati per altrettanti. Credo - ha concluso - che l'Italia dei prossimi anni sarà fatta anche con il contributo del Friuli Venezia Giulia, una piattaforma logistica al servizio di tutto il Paese, dove si incrociano le rotte dei principali traffici commerciali da e per il Centro ed Est Europa''. ARC/Com/RM