BILANCIO. V COMM/2: TENGONO BANCO I NUOVI ENTI DI AREA VASTA

(ACON) Trieste, 24 nov - Autonomie locali, funzione pubblica, sicurezza e politiche dell'immigrazione hanno occupato l'ultima parte dei lavori odierni della V Commissione, presieduta da Diego Bernardis (Fedriga presidente), con un'approvazione a maggioranza. L'assessore regionale Pierparolo Roberti ha illustrato quanto previsto dai documenti di bilancio in materia. Nella nota di aggiornamento al Defr, attenzione puntata sulla reintroduzione delle Province, al centro poi degli interventi dei consiglieri. Il disegno di legge 66 collegato alla manovra di bilancio stabilisce che entrano nella cabina di regia di Compa, la scuola di formazione del Comparto unico, anche l'assessore regionale alle Autonomie locali e il presidente di Anci Fvg. Tra le novità della Stabilità, rispetto allo scorso anno il Fondo unico comunale (Fuc) ha una dotazione maggiore di 7,5 milioni, 2 dei quali assegnati ai Comuni sotto i 15.000 abitati che godono di un trasferimento procapite inferiore alla media. Crescono anche i trasferimenti agli Edr (più 4,9 milioni). Un milione di euro in più anche per le Comunità obbligatorie cui si aggiungono i contributi per le Comunità volontarie. Roberti ha ricordato anche il Fondo di perequazione per il nuovo contratto 2022-2024, i contributi ai privati per la videosorveglianza, per i distaccamenti estivi dei vigili del fuoco a Grado e Lignano, per le iniziative dell'Aci sull'educazione stradale, per i corregionali all'estero e per il concorso unico per la polizia locale. I nuovi enti di area vasta hanno tenuto banco negli interventi in Aula. "Se le nuove Province dovranno dare risposta alle necessità dei Comuni, allora devono essere enti di secondo grado e non a elezione diretta - ha esordito Manuela Celotti (Pd) -. Quale sindaco delega le funzioni se non ha la possibilità di stare all'interno dell'ente che dovrà gestire?". La dem punta l'indice anche sulla mancata perequazione completa tra il personale del Comparto annunciando anche emendamenti in tema di welfare. "Qualche passo avanti sul Fuc, ma manca una revisione seria", conclude. Auspica un rafforzamento degli Edr Andrea Carli (Pd), prima di arrivare a conclusione dell'iter per le Province elettive. "Bene l'intervento sul Fuc, soprattutto per quota che tende ad attenuare gli effetti della disparità demografica". Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) ha chiesto chiarimenti sui fondi per le comunità volontarie: "Novità o consolidamento di una misura già sperimetnata?". Per Massimiliano Pozzo (Pd) ci sono due sfide per il 2026: "Non tanto creare, quanto rendere utili gli enti di area vasta, capaci di dare un supporto vero ai Comuni in tema di appalti, procedure tecniche e finanziarie. Speriamo poi si arrivi il prima possibile al rinnovo contrattuale del Comparto unico". Serena Pellegrino (Avs) ha chiesto quali siano "le misure pensate per declinare i perimetri non soltanto fisici, ma anche i contenuti delle nuove Province". Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), invece, quale sia "l'orizzonte temporale in cui saranno operative e come verrà risolto il nodo personale". Chiara la replica di Roberti: "Nel corso del 2026 arriveranno le leggi ordinarie che individueranno le funzioni delle Province. I nuovi enti di area vasta esisteranno dal 1 gennaio 2027 e avranno un commissario che li accompagnerà alle elezioni". 2 - fine ACON/AA-rcm