VIOLENZA DONNE. PELLEGRINO (AVS): C'È ANCORA MOLTISSIMO DA FARE

(ACON) Trieste, 24 nov - "A distanza di 26 anni dall'istituzione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, ricorrenza istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, la condizione della donna sotto il profilo sociale, economico, culturale risulta fermo al palo". Così, in una nota, la consigliera regionale Serena Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra). "Esempio ne sono le dichiarazioni aberranti di questi giorni, rilasciate da importanti personalità politiche - fa sapere Pellegrino - ai microfoni di emittenti nazionali. L'ex senatore Vincenzo D'Anna ha commentato con un 'perché c'è a chi piace cruda e a chi cotta la moglie', riferita alla toccante testimonianza di Valentina Pitzalis davanti a 2.300 studenti milanesi riuniti venerdì scorso, 21 novembre, agli Arcimboldi per parlare di violenza di genere. Ricordo che Valentina Pitzalis è stata vittima del vigliacco gesto del marito Manuel Piredda, che nel 2011 le gettò addosso della benzina e le diede fuoco perché contrario alla fine del loro matrimonio". "Ma gli scellerati esempi di questi giorni non finiscono con D'Anna, potendo registrare le dichiarazioni di Eugenia Maria Roccella, ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, che ha affermato - riporta ancora la consigliera - che 'certo, ogni donna che viene uccisa è troppo, ma bisogna anche fare l'inverso. Ogni donna che non viene uccisa è un fatto positivo' e ancora che 'l'educazione sessuale non fa calare i femminicidi'. O quello che ha pronunciato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, anche lui nel governo Meloni, che nel corso della Conferenza internazionale contro il femminicidio, ha detto che 'l'uomo per codice genetico non accetta la parità di genere'". Conclude Pellegrino: "Le discriminazioni, le disuguaglianze l'odio, le disparità salariali, il linguaggio, il sessismo, l'hate speech, la violenza digitale, le rappresentazioni distorte sono solo alcuni aspetti rivolti al genere femminile che sembrano attenzionare le persone solo all'indomani di un atto mortale, ma che risulta essere solo la punta di un iceberg troppo spesso sopportato e la cui ignavia capeggia e resiste ad ogni latitudine". ACON/COM/rcm