BILANCIO. III COMM: PIÙ DI 3,7 MLD IN TRE ANNI A SALUTE E SOCIALE

(ACON) Trieste, 24 nov - Anche la III Commissione, presieduta da Carlo Bolzonello (Fedriga presidente), si è espressa in merito agli strumenti della manovra di bilancio triennio 2026-28 (nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza regionale - Defr 2026, articolo 7 del disegno di legge 66 Collegato, articolo 8 del ddl 67 Stabilità e ddl 68 Previsione) votando a favore di quanto disposto per salute e politiche sociali, con le Opposizioni che si sono astenute, nessun contrario. Dall'assessore Riccardo Riccardi si è, così, appreso che l'articolo 7 del Collegato prevede la prosecuzione, anche per tutto il 2026, dei rapporti convenzionali tra le Aziende sanitarie e gli enti gestori delle strutture residenziali per anziani convenzionate; la proroga al 31 dicembre del prossimo anno del termine, attualmente fissato al 31 dicembre 2025, per la nomina del direttore sanitario degli enti gestori di strutture per anziani, in conseguenza del permanere della carenza di personale medico idoneo a rivestire tale incarico; la fissazione in 180 giorni del termine per l'elaborazione del progetto di vita delle persone con disabilità, stante la complessità dei procedimenti che i Servizi sociali dei Comuni devono gestire. Inoltre l'articolo 8 della Stabilità prevede, per il prossimo anno, 11 milioni di euro per il Fondo sociale regionale previsto nella legge regionale 6/2006 sulla cittadinanza sociale; l'abrogazione di una linea contributiva agli enti del Terzo settore (presa in carico delle persone fragili, supporto ai caregiver familiari e all'accessibilità a favore di persone con disabilità o con limitata autosufficienza o anziane), in quanto tali interventi sono di competenza delle Case della Comunità e dunque, contestualmente, destinare queste risorse (4,5 mln nel triennio) alle progettualità delle Case della Comunità volte a valorizzare l'amministrazione condivisa con gli ambiti socioassistenziali e con il Terzo settore; assegnare alle Aziende sanitarie, anziché direttamente agli enti gestori dei Servizi sociali dei Comuni, una quota parte del Fondo sociale per la disabilità, ciò per perequare con risorse regionali i diversi livelli di contribuzione che i Comuni stanziano singolarmente a favore del sistema disabilità. Non ultimo, le variazioni contenute nella tabella H. Proprio approfondendo la tabella, Riccardi ha parlato più volte di stanziamenti all'insù già inseriti nell'ultima legge di assestamento di ottobre per il 2026, oggi confermati a consolidare misure per gli studenti di infermieristica, le persone con disabilità, la cooperativa Hattiva Lab e la comunità Piergiorgio, il telesoccorso, la lotta alla manipolazione da parte di sette, il Fondo per il contrasto alla violenza e alle discriminazioni di genere (1,8 mln), il Fondo sociale regionale per la gestione dei servizi socioassistenziali, il Fondo sanitario regionale (al 2025 sono assegnati 2 miliardi e 889 milioni di euro, che nel 2026 aumentano di 82,6 mln), l'abbattimento delle rette per l'accoglienza nelle strutture per anziani, il welfare del personale sanitario, il rinnovo contrattuale (più di 40 mln), accordi con le Università, la farmaceutica, l'oncologia e molto altro. "L'intenzione è di garantire le dotazioni necessarie anche per gli anni 2027 e 2028", ha rimarcato l'assessore che porta in dote circa 170 milioni di euro in più rispetto alle disposizioni dell'anno in corso, "per un totale di oltre 3 miliardi e 700 milioni di euro, superando così il 50% dell'intera manovra finanziaria regionale". Simona Liguori (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) ha, poi, illustrato l'emendamento a firma anche di Rosaria Capozzi (M5S) con cui vorrebbe un budget sperimentale di cura per la fibromialgia per prestazioni extra livelli essenziali di assistenza (Lea). "Condivisibile - ha risposto Riccardi ottenendone il ritiro - ma dobbiamo fare delle verifiche perché, fatti i conti, al momento ci fa rischiare di escludere qualcuno". Un emendamento di Serena Pellegrino (Avs), invece, indicava di far scendere da 180 a 120 i giorni per la conclusione della definizione del progetto di vita per le persone con disabilità. "Portare il termine da 90 a 180 giorni ce lo hanno chiesto gli stessi uffici dei Servizi sociali dei Comuni", ha reso noto l'assessore ottenendo anche in questo caso il ritiro della richiesta. ACON/RCM