Trieste, 21 nov - "L'Università Popolare di Trieste ha
attraversato l'intero Novecento svolgendo in momenti complessi
l'importante ruolo di cerniera tra il nostro Paese e le comunità
italiane all'estero, nel costante rispetto della propria missione
di diffusione della cultura. L'evento di oggi è quindi una
testimonianza importante della storia plurisecolare di questa
straordinaria realtà, ma al contempo rappresenta anche
un'opportunità per prefigurare le sfide che la attendono in
futuro".
È quanto dichiarato dal vicegovernatore Mario Anzil al ridotto
del Teatro Verdi di Trieste, dove si è svolta la seconda parte
della cerimonia celebrativa dei 125 anni dell'Università Popolare
di Trieste. L'evento ha visto la partecipazione anche
dell'assessore regionale ai Corregionali all'estero Pierpaolo
Roberti dei rappresentanti di tutte le comunità italiane in
Slovenia, Croazia e nell'area balcanica.
Ricevendo il riconoscimento destinato alla Regione dal presidente
dell'Upt Edvino Jerian, il vicegovernatore ha sottolineato che
"per orientare il futuro è indispensabile conoscere il passato,
ma anche interpretare la società attuale e immaginare ciò che
verrà, così da assumere da subito decisioni adeguate ai prossimi
decenni. L'indicazione che la Regione volentieri offre, nella
volontà di proseguire insieme all'Università popolare un percorso
di collaborazione e di crescita, riguarda proprio
l'interpretazione del concetto di confine. Esistono termini che,
con il passare del tempo, mutano di significato: perdono quello
originario e ne assumono uno nuovo. Il nostro auspicio è essere,
insieme, artefici di questo cambiamento, affinché la parola
'confine' non rappresenti più un muro, una fine o una divisione,
ma evochi una nuova opportunità di amicizia, come avvenuto nel
caso di GO!2025 per Gorizia e Nova Gorica".
Anzil ha concluso evidenziando che "la cultura di frontiera non
cancella il confine, ma costruisce ponti tra i popoli, guardando
con favore e rispetto alle identità che si trovano al di là di
esso. Un traguardo realizzabile, però, solo conoscendo la propria
identità e pretendendo che venga rispettata".
ARC/MA/al