(ACON) Trieste, 20 nov - "Oggi in Aula abbiamo assistito a un
esercizio di confusione normativa".
Lo dichiara in una nota la consigliera regionale di Alleanza
Verdi e Sinistra, Serena Pellegrino.
"È bene ricordare che - spiega Pellegrino - l'inserimento
lavorativo tramite collocamento mirato è disciplinato dalla legge
68/1999 e la condizione di handicap è regolata dalla legge
104/1992. Sono due piani distinti, con funzioni diverse. Metterli
tutti nello stesso calderone, come ha fatto oggi l'assessora
Rosolen, non è solo imprecisione: significa rendere meno chiaro e
meno esigibile il sistema delle tutele".
"Ancora più grave - prosegue la consigliera regionale - è far
intendere che il collocamento mirato possa essere uno strumento
'in capo anche ai minori', quando la legge 68/1999 riguarda in
modo esplicito le persone con disabilità in età lavorativa. Non
serve una specializzazione in diritto del lavoro per
comprenderlo: basta leggere il testo di legge".
"L'emendamento che ho presentato - spiega l'esponente di Avs -
chiedeva di richiamare l'articolo 3, comma 3, della legge
104/1992, cioè le situazioni di gravità, per orientare la deroga
all'obbligo di presentazione dell'Isee verso chi ha realmente
bisogni più complessi: una misura di puro buonsenso che non
comportava alcun aggravio di spesa per la Regione, ma mirava
semplicemente a utilizzare le risorse in modo più equo e
trasparente, dando priorità alle situazioni di maggiore
fragilità".
"La maggioranza l'ha bocciata, rifugiandosi dietro un discorso
giuridicamente confuso e politicamente poco coraggioso. Noi
conclude Pellegrino - continueremo a chiedere chiarezza
normativa, trasparenza nelle scelte e misure veramente eque."Chi
ha tanto paghi tanto. Chi ha poco paghi poco. Chi ha nulla paghi
nulla".
ACON/COM/sm