(ACON) Trieste, 18 nov - "Fornire una maggiore garanzia di
tutela ai soggetti deboli, anziani o disabili, è indubbiamente
importante e in questo senso è positiva la proposta di modifica
della legge istitutiva del garante per i diritti della persona e
del difensore civico".
Lo affermano, in una nota, le consigliere regionali Manuela
Celotti, Laura Fasiolo e il consigliere Massimiliano Pozzo (Pd)
che oggi hanno preso parte alla seduta della V Commissione
riunita per le audizioni sulla proposta di legge 43 riguardante
le funzioni del Garante regionale dei diritti delle persone con
disabilità e delle persone anziane vulnerabili.
Secondo la consigliera Celotti è "positivo e va riconosciuto che
si affronti il tema delle garanzie di tutela per le persone
anziane fragili e per le persone disabili. È un passo di civiltà.
Soprattutto alla luce dei cambiamenti socio-demografici e dei
processi in atto nella nostra regione, che determineranno
cambiamenti organizzativi nella rete dei servizi e quindi
necessità di verificare le ricadute sui possibili beneficiari".
Un aumento delle competenze del garante, continua l'esponente
delle Opposizioni, "deve necessariamente determinare un
potenziamento della struttura che sottende a questa figura di
garanzia, in modo tale da riuscire a gestire le nuove competenze
e quindi l'aumento delle richieste da parte dei cittadini e delle
cittadine. Rimane aperta, e dovrà essere centrale nel confronto
sulla norma, come oggi è stato evidenziato in modo
particolarmente diffuso dagli auditi, la scelta su quale sia la
forma migliore per garantire operatività ed efficacia al garante.
La pdl propone di aumentare le competenze dell'attuale garante,
mentre diversi auditi ritengono necessario prevedere una nuova
figura, possibilmente collegiale, in modo tale da garantire
rappresentanza e partecipazione, soprattutto in tema di
disabilità. È necessario che si modifichi anche l'articolato
relativo al difensore civico, per garantire che lo stesso possa
svolgere la sua attività, nell'interlocuzione con gli enti
locali, a favore di tutti i cittadini e le cittadine della
regione e non solo di quelli che risiedono in comuni che hanno
sottoscritto una convenzione".
La dem Fasiolo condivide "in pieno la proposta. Ben venga un
ragionamento volto ad ampliare le tutele, ma va fatta attenzione
a non sovraccaricare un ufficio che già si occupa di varie e
spinose problematiche come quelle dei detenuti, dei bambini e
adolescenti e di persone a rischio di discriminazione, di persone
detenute nei Cpt" sottolinea la consigliera ponendo un
interrogativo su "come procedere per aumentare le tutele a favore
di anziani e disabili? O ampliando gli uffici con personale
formato su temi sociosanitari, oppure istituendo un altro garante
che possa seguire e assumersi il carico di lavoro nel seguire e
tutelare nei vari aspetti della vita, queste persone". Dunque,
ribadisce Fasiolo, "è importante che il tutto venga svolto in una
panoramica di sostenibilità. Il sostegno alle persone anziane, in
continuo aumento, deve essere fatto da chi ha competenze
specifiche e all'interno di una rete che sia collaborativa con il
mondo della sanità, con il mondo del sociale, dei servizi e del
sociosanitario".
Il consigliere Pozzo parla di una "proposta di legge 'semplice'
perché ha pochi articoli e apporta modifiche che estendono i
poteri del garante, ma proposte semplici, in una società che è
sempre più complessa, rischiano di non essere efficaci. È
necessaria cautela davanti alle complessità che spesso
schematizziamo usando le categorie dell'anzianità, della
disabilità e della solitudine. O citando le difficoltà di
accesso, le barriere linguistiche, digitali e conoscitive. È
comprensibile che si ragioni per categorie, ma serve capire che
le categorie, così come le fragilità, si sovrappongono, si
incrociano e spesso si sommano. Per questo abbiamo bisogno di
capacità multidisciplinari e di accrescere competenze. La
proposta di legge è sicuramente stimolante, però ragioniamo su
come fare un lavoro serio su competenze e formazione, risorse
umane e risorse economiche, non pensando che la figura del
garante possa da sola affrontare una mole di lavoro simile",
conclude la nota.
ACON/COM/mv