Gorizia, 13 nov - "Il principio di sussidiarietà e la creazione
di valli con progettualità comuni che superano i confini e
uniscono territori diversi con filiere transnazionali, come
quella sull'idrogeno portata avanti tra Fvg, Slovenia e Croazia,
devono essere al centro della nuova programmazione europea".
Lo ha affermato Alessia Rosolen, assessore regionale al Lavoro,
Università, Ricerca e Formazione del Friuli Venezia Giulia,
intervenendo al panel "Regioni transfrontaliere e allargamento
dell'Ue" a cura di AEBR-Association of European Border Regions
nell'ambito della European Crossborder Platform ospitata
quest'anno dalla Regione FVG a Gorizia con 257 partecipanti
provenienti da diversi Paesi europei.
Nel suo intervento all'interno del panel moderato da Caitriona
Mullan con ospiti Tomislav igmanov,vicepresidente del governo
provinciale della Provincia autonoma di Vojvodina e Kerim
Medjedovic, dell'Agenzia per la democrazia locale (LDA), Nikic
(Montenegro) Rosolen, dopo aver letto il messaggio di apertura
del vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e
della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha ricordato
che "l'allargamento dell'Ue non può essere ridotto a un processo
tecnico o burocratico: è un percorso politico e culturale che
deve partire dai territori di confine, dove si costruisce
concretamente la coesione europea".
L'esponente della Giunta Fedriga ha rimarcato come "le Regioni e
le comunità locali sono alleate forti dell'Unione Europea e degli
Stati membri nel rendere l'integrazione un processo inclusivo e
vicino ai cittadini". Inoltre è stato evidenziato come il Friuli
Venezia Giulia "sia da sempre impegnato nel rafforzare le
relazioni transfrontaliere: coordina il Comitato bilaterale
Italia-Slovenia per abbattere le barriere che ostacolano la vita
nelle aree di confine e, con il Land Carinzia e la Regione
Veneto, ha creato il GECT Euroregione Senza Confini, esempio
virtuoso nella prevenzione e gestione delle emergenze".
Sul fronte delle politiche transfrontaliere, Rosolen ha
sottolineato come "oggi siano necessarie visione strategica e
cooperazione multilivello per garantire stabilità e sviluppo".
"Il Friuli Venezia Giulia - ha detto ancora - è apripista
nell'utilizzo degli strumenti europei per la coesione
territoriale, come i GECT, che permettono di agire congiuntamente
oltre i confini. In questo quadro poniamo grande attenzione al
nuovo strumento Bridge4EU, che punta a rimuovere ostacoli
burocratici e a favorire infrastrutture e servizi pubblici
comuni".
L'assessore ha insistito anche sull'importanza della formazione e
delle competenze, "per sostenere la mobilità professionale e
formativa nell'area transfrontaliera, promuovendo talenti ed
eccellenze locali come motore di un'Europa sostenibile".
Parlando del ruolo degli Stati membri nei confronti dei Paesi dei
Balcani occidentali e di quelli in via di adesione, Rosolen ha
ribadito che "la stabilità e la trasformazione del Centro e Sud
Est Europa restano strettamente legate al futuro dell'Unione
Europea".
"Serve un rinnovato impegno politico e una visione condivisa - ha
proseguito - per dare piena attuazione alla promessa di
integrazione. I Balcani devono essere protagonisti del proprio
futuro europeo, e la cooperazione regionale rappresenta lo
strumento chiave per superare le tensioni ancora presenti".
La Regione Friuli Venezia Giulia - ha ricordato - "è in prima
linea nella Macroregione Adriatico-Ionica (EUSAIR), che coinvolge
Stati Ue e Paesi balcanici per migliorare attrattività,
competitività e connettività di un'area che conta oltre 70
milioni di abitanti".
Rosolen ha concluso sottolineando che "gli Stati membri devono
sostenere i Balcani attraverso tre priorità: sviluppo della
democrazia, rafforzamento del senso di appartenenza europea e
promozione della cooperazione transnazionale e transfrontaliera".
ARC/EP/al