TERZIARIO. BULLIAN (PAT-CIV): NECESSARIO VALORIZZARE NEGOZI ETNICI

(ACON) Trieste, 12 nov - "Nel corso della discussione in Consiglio regionale sul disegno di legge inerente al Codice regionale del commercio e del turismo, sono intervenuto su un emendamento proposto dal capogruppo della Lega Calligaris, che propone di far definire alla Giunta regionale linee guida sulla pianificazione urbanistico-commerciale per l'applicazione uniforme dell'articolo 31 del decreto legge 201 del 2011, poi convertito in legge. L'intento di Calligaris è arrivare alla 'norma anti-Kebab', ma la proposta effettiva risulta, però, incongruente con quanto richiamato nello stesso decreto legge, che parla invece esplicitamente di tutela della libera concorrenza e di divieto di discriminazioni fra operatori". Lo dichiara in una nota Enrico Bullian, consigliere regionale del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg. "Rispetto a questa norma risalente al Governo Monti, noi siamo favorevoli - afferma Bullian - e infatti ora siamo curiosi di vedere come la Giunta regionale declinerà le linee guida: sui principi di ragionevolezza contenuti nei testi normativi o sulla base della forzatura interpretativa di Calligaris? Nel secondo caso si produrranno linee guida illegittime che verranno affossate. Nel primo caso saranno strumenti utili a rendere armonico il tessuto commerciale e urbano regionali. Peccato che Calligaris abbia orientato il dibattito sulla contrapposizione, mentre c'era margine per discutere più costruttivamente". "Ho presentato - fa sapere l'esponente di Centrosinistra -, invece, anche un emendamento per richiedere di introdurre un articolo apposito dedicato alla valorizzazione dei 'negozi etnici'. Che piaccia o meno, questi esercizi fanno parte della realtà economica e sociale di molte città della nostra regione. Il mio intento è promuovere un migliore inserimento di tali realtà all'interno del nostro tessuto commerciale, anche attraverso collaborazioni con associazioni di categoria, Comuni e distretti del commercio". "Tali sinergie - aggiunge Bullian - potrebbero consentire, ad esempio, l'attivazione di corsi in materia igienico-sanitaria, di formazione sulla gestione del punto vendita in relazione al contesto urbano, sul rispetto delle norme e dei regolamenti vigenti, oltre che su campagne di marketing per valorizzare questa offerta complementare al commercio tradizionale. L'emendamento purtroppo è stato bocciato: crediamo che avremmo potuto migliorare l'offerta commerciale e la tutela del consumatore". "Il nostro obiettivo è chiaro: garantire un quadro normativo equo, inclusivo e rispettoso della libertà di impresa, senza discriminazioni e con una visione moderna e pluralista del commercio urbano. Spiace che in un moderno Codice del commercio non ci sia nemmeno il tentativo di affrontare la questione, non riuscendo a stare al passo con i tempi rispetto alle nuove sfide che abbiamo davanti", conclude Bullian. ACON/COM/sm