Stabilizzati 19 ricercatori. La Regione sostiene la ricerca con
oltre 5 milioni di euro destinati alla copertura integrale del
personale
Trieste, 12 nov - "Questo risultato rappresenta un passo
importante per far esprimere pienamente il talento dei nostri
giovani e consolidare un percorso virtuoso che i due istituti
incarnano nelle rispettive competenze scientifiche. Le loro
ricerche contribuiscono in modo concreto a migliorare la qualità
della vita delle persone, offrendo cure più efficaci, meno
invasive e sempre più innovative".
Così ha commentato l'assessore regionale alla Salute Riccardo
Riccardi il provvedimento con cui la Regione sosterrà il piano di
stabilizzazioni a tempo indeterminato dei ricercatori che operano
nei due Irccs del Friuli Venezia Giulia, il Burlo Garofolo di
Trieste e il Cro di Aviano. I dettagli della misura sono stati
illustrati oggi a Udine nel corso di una conferenza stampa alla
quale hanno partecipato anche i direttori generali delle due
strutture, Francesca Tosolini e Giuseppe Tonutti, nonché i
direttori scientifici Massimo Zeviani e Gustavo Baldassarre.
Grazie alle Linee annuali per la gestione del Servizio sanitario
regionale (Delibera della Giunta regionale n.1420 del 17 ottobre
2025), i due centri di eccellenza potranno completare il piano di
stabilizzazioni con ulteriori 19 professionisti, portando
complessivamente a 83 il numero dei ricercatori a tempo
indeterminato impiegati. Dal 2026, la spesa per i ricercatori a
tempo indeterminato sarà interamente a carico della Regione, che
ha stanziato 1,6 milioni di euro per il Burlo e 3,5 milioni per
il Cro. Questi fondi copriranno l'intera dotazione organica del
personale di ricerca stabilizzato, mentre gli altri ricercatori
continueranno a essere finanziati tramite contributi ministeriali
e fondi dedicati alla ricerca.
Una prima fase di stabilizzazione era già iniziata alla fine del
2023, con la conversione in legge del decreto 51/2023, che - a
seguito della Legge di Riforma 200/2022 sul riordino degli
Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico - aveva
aperto la strada a nuove assunzioni in deroga ai limiti di spesa
previsti per il Servizio sanitario nazionale.
"Parliamo spesso di capitale umano - ha sottolineato Riccardi -
che non si valorizza solo con le risorse economiche. Il talento
delle persone si esprime quando esistono condizioni di certezza,
perché ciascuno ha una vita da costruire. La stabilizzazione di
queste figure professionali, che non dovranno più attendere la
fine dell'anno per sapere se potranno continuare a lavorare,
rappresenta dunque un passo fondamentale". L'assessore ha poi
ricordato che "il sistema della ricerca in sanità è anche questo:
dare sicurezza e prospettiva a chi dedica il proprio impegno alla
conoscenza scientifica. Si tratta di una grande risposta a una
delle principali criticità del settore, la fragilità del capitale
umano".
Riccardi ha infine richiamato il valore della ricerca come
strumento di miglioramento della vita delle persone, in
particolare nei due ambiti di eccellenza dei nostri istituti:
l'oncologia e il materno-infantile. "Da un lato - ha concluso
l'esponente dell'esecutivo - i risultati mostrano esiti di vita
sempre più positivi grazie al lavoro dei ricercatori; dall'altro,
la razionalizzazione del sistema sanitario non significa
riduzione dei servizi, ma maggiore sicurezza e qualità delle
cure. Lo stesso vale per i percorsi materno-infantili, che negli
ultimi dieci anni si sono ridotti del 35%, a conferma della
necessità di concentrare le risorse per garantire standard sempre
più elevati di assistenza".
Al momento, al Burlo sono assunti con contratto di lavoro
dipendente (CCNL relativo al Comparto Sanità, sezione del
personale del ruolo della ricerca sanitaria e delle attività di
supporto alla ricerca sanitaria) 48 ricercatori sanitari, 11 dei
quali già a tempo indeterminato, e 21 collaboratori di ricerca (a
breve saranno 23), nove dei quali già stabilizzati. Grazie a un
nuovo bando, entro la fine dell'anno l'istituto assumerà a tempo
indeterminato altri 12 ricercatori e tre collaboratori di
ricerca. Queste assunzioni consentiranno di proseguire la manovra
di stabilizzazione del personale della ricerca.
Al CRO, invece, sono impiegati con contratto di lavoro dipendente
34 ricercatori sanitari (a breve saranno 41) dei quali 26 già a
tempo indeterminato e 42 collaboratori di ricerca sanitaria (a
breve saranno 46), 18 dei quali già a tempo indeterminato. Entro
la fine dell'ano l'istituto bandirà due ulteriori concorsi, che
permetteranno di stabilizzare altri due ricercatori sanitari e
due collaboratori professionali di ricerca, completando il quadro
delle assunzioni previste per il 2025
ARC/AL