NOMINE. AULA: UNANIMITÀ DDL 58, SEMPLIFICAZIONE E MAGGIORE TRASPARENZA

(ACON) Trieste, 11 nov - "Come Centrodestra, riteniamo che il disegno di legge 58 con cui si vanno a rivedere la disciplina delle nomine e delle designazioni di competenza regionale, nonché del rinnovo degli organi amministrativi, rappresenti un passo significativo verso una pubblica amministrazione più efficiente, accessibile e coerente con i principi costituzionali e statutari: ne auspichiamo convintamente l'approvazione". Così si è augurato in apertura di lavori il relatore per la maggioranza, Markus Maurmair (FdI), e così è stato. L'Aula ha accolto il provvedimento giuntale all'unanimità e con nessuna modifica. Il testo è dunque rimasto composto di 24 articoli, per tre Capi. "Il Capo I - si è appreso dal relatore per la maggioranza - ridefinisce le procedure di nomina e designazione, aggiornando i criteri di selezione, il divieto di cumulo e introducendo principi di trasparenza, pubblicità, parità tra i generi e pari opportunità, nonché di garanzia delle minoranze. Il Capo II interviene sulla disciplina del rinnovo degli organi amministrativi regionali, chiarendo le regole relative alla scadenza, alla prorogatio e alla ricostituzione, con l'intento di semplificare i procedimenti e colmare alcune lacune ordinamentali. Il Capo III rivede la Lr 19/2003 sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza quanto a permanenza in carica degli amministratori, riporta disposizioni di coordinamento e le necessarie abrogazioni". Tra le principali novità segnalate dal consigliere, "l'obbligo di pubblicazione annuale dell'elenco delle nomine e designazioni da effettuare per garantire maggiore trasparenza e accessibilità, allineare la scadenza degli organi di amministrazione delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza adeguandola alla disciplina generale che prevede la permanenza in carica sino alla data di approvazione dell'ultimo bilancio consuntivo di competenza del mandato, ma anche aver reso più coerente la formulazione del principio di parità tra i generi in linea con il Codice delle pari opportunità". "Un rafforzamento, quest'ultimo, che è stato inserito grazie ad un emendamento in Commissione di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg)", ha sottolineato la relatrice per la minoranza, Rosaria Capozzi (Gruppo Misto/M5S). L'altro relatore per la minoranza, Francesco Martines (Pd), ha invece evidenziato "alcune criticità legate all'applicazione concreta delle norme sulle incompatibilità, come il recente caso delle nomine delle Aziende territoriali dell'edilizia residenziale (Ater). Permangono quindi alcune perplessità sulla corretta procedura da adottare con il rischio che, pur in presenza di norme nazionali chiare, si possano generare interpretazioni troppo elastiche da caso a caso". Inoltre "c'è la necessità di sistematizzare in modo organico tutta la disciplina sulle nomine e sulle incompatibilità anche per quanto riguarda il livello degli enti locali, auspicando una maggiore omogeneità e coerenza". Ancora la Capozzi ha affermato che "nel complesso, il ddl appare animato da una volontà di rinnovamento responsabile, volto a migliorare la qualità e la trasparenza delle scelte senza appesantire l'iter amministrativo. Per questo il Gruppo Misto auspica il monitoraggio periodico dell'applicazione della legge, verificando la reale composizione di genere negli organi amministrativi e l'effettivo rispetto dei criteri di pubblicità e competenza". Uno per tutti, Diego Moretti (Pd) ha riconosciuto la natura tecnica del provvedimento, che dunque non necessita di grandi commenti. Si è, comunque, soffermato sul caso-esempio delle nomine dirigenziali delle Ater su cui pende la spada di Damocle dell'incompatibilità. "Non si preoccupi, Martines, delle nomine negli enti locali", ha affermato Igor Treleani (FdI), animando poi gli animi sollevando questioni di coerenza politica tra parole e azioni. "Che ci stiamo a fare con questa legge, se poi le nomine apicali delle società sono tutte statali", ha commentato Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), che ha anche sfiorato la questione dei due mandati nelle nomine in generale. Le risposte le ha date l'assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, che ha ribadito l'aggiornamento e la semplificazione della normativa in esame "per rendere più chiaro un compendio che, altrimenti, sarebbe complesso e potrebbe creare risultati poco trasparenti". ACON/RCM