Gorizia, 7 nov - "Vedere nella stessa stanza le ultime volontà
di Cavour e dei Coronini Cronberg come di altri illustri
personaggi che hanno vissuto la propria vita di qua e di là del
confine ci fa comprendere come a Gorizia si stia davvero facendo
l'Europa, dando concretezza agli ideali a cui si erano ispirati i
padri fondatori. Nova Gorica e Gorizia stanno vivendo un anno
straordinario che deve fare da esempio al mondo".
Così si è espresso l'assessore regionale al Patrimonio Sebastiano
Callari portando il saluto della Regione Friuli Venezia Giulia
all'inaugurazione della mostra "Io qui sottoscritto. Testamenti
di grandi Italiani & Sloveni" promossa dal Consiglio nazionale
del Notariato e visitabile dal 7 al 30 novembre nel palazzo della
Regione di Gorizia in via Roma 5.
"Questa mostra si aggiunge ai tanti eventi, alle centinaia di
collaborazioni transfrontaliere da cui è emersa la ricchezza di
questo nostro territorio di confine dove si è costruito un
modello di convivenza e di multiculturalità che oggi si riflette
nel vivere comune, nella possibilità dei nostri figli di imparare
lo sloveno e per quelli sloveni di imparare l'italiano, di
scambiarsi esperienze e di costruire una quotidiana convivenza
pacifica" ha concluso Callari.
L'esposizione è il frutto di una ricerca e selezione tra gli
archivi notarili di tutta Italia dei testamenti di alcuni dei più
importanti personaggi italiani di storia, letteratura, politica,
teatro, imprenditoria, religione ai quali - grazie alla
collaborazione con il Consiglio Notarile di Gorizia e il
Consiglio Nazionale del Notariato della Slovenia - sono state
affiancate le ultime volontà di personaggi goriziani e sloveni.
Accanto quindi, alle scritture di Cavour, Garibaldi, De Nicola,
D'Annunzio, Pirandello, Verdi, Caruso, Papa Giovanni XXIII si
trovano quelli della Contessa Nicoletta e del Conte Guglielmo
Coronini Cronberg, di Biagio Marin, Andreina Nicoloso Ciceri, del
Cardinale Giacomo o Jakob Missia, dell'Arcivescovo Francesco o
Franciek Borgia Sedej, oltre ad una illustre personalità
slovena, il vescovo e scrittore Anton Martin Slomek.
La mostra è già stata in 18 città, tra cui Berlino e Bruxelles,
dove è stata ospitata al Parlamento europeo, ed è occasione per
sviluppare un dibattito scientifico sulle norme civilistiche di
diritto successorio a livello europeo.
ARC/SSA/gg