(ACON) Trieste, 6 nov - "Nessuno vuole la chiusura del
cantiere, ma vogliamo riequilibrare i benefici per il territorio.
Facile dire che va tutto bene dalla prospettiva di Trieste, dove
ci sono la sede legale e i 'colletti bianchi' di Fincantieri,
mentre le 'tute blu' del subappalto stanno a Monfalcone nei doppi
fondi delle navi, a basso reddito, negli appartamenti
sovraffollati e senza posti negli asili nido e nelle scuole
dell'infanzia per i propri figli".
Lo dichiarano, in una nota, i consiglieri regionali del Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg Enrico Bullian e Massimo Moretuzzo.
"Di questo, l'Amministrazione comunale di Monfalcone è
consapevole - proseguono Bullian e Moretuzzo -, vista la mozione
unitaria approvata recentemente in Consiglio comunale. Eppure
l'effetto che ciò ha avuto ai 'piani alti' dimostra come sia
evidente una spaccatura netta all'interno del gruppo leghista
regionale. Da un lato la linea cisintiana critica con il colosso
industriale, dall'altro la linea morbida fedrighiana nei
confronti di Fincantieri".
"Sembra che il principio guida di Fedriga sia quello di 'non
svegliar can che dorme', limitando il più possibile le azioni
rispetto alle vere necessità di Monfalcone - sottolineano gli
esponenti delle Opposizioni -, dove alta tensione abitativa e
fortissimo impatto migratorio sono sotto gli occhi di tutti. Le
ricadute del modello produttivo di Fincantieri sulla città di
Monfalcone sono indubbie e profonde: proprio per questo, viste le
peculiarità di un territorio a alta vocazione industriale e
interessato da un fortissimo impatto migratorio, si ribadisce la
necessità di una legge regionale specifica dedicata all'unicità
del 'caso Monfalcone' - come già annunciato precedentemente -
capace di affrontare in modo integrato le questioni sociali,
abitative, occupazionali, educative, giovanili, sportive, di
welfare che gravano sulla città e per questo, fra l'altro,
avevamo proposto a supporto la realizzazione di uno studio
sociologico ad hoc".
"A breve, peraltro, vedremo cosa dirà la Maggioranza regionale
sull'abrogazione del Fondo vergogna sull'amianto, il cui
dibattito è previsto nel Consiglio regionale del 13 novembre, che
serve a finanziare proprio Fincantieri e di cui finalmente anche
l'Amministrazione Comunale di Monfalcone ha chiesto
l'abrogazione. Parallelamente, sulla questione amianto, l'Ad
Folgiero potrebbe dare un primo segnale concreto: ritiri le
richieste di contributo che Fincantieri ha presentato a Inail sul
Fondo per le Vittime dell'Amianto, lasciando allo Stato quegli 80
milioni di euro per aumentare le rendite alle vere vittime e/o
per la ricerca sulle malattie da amianto e in particolare sul
mesotelioma. Si apra dunque una fase nuova di rispetto reciproco
che preveda azioni puntuali: il monfalconese ha bisogno di
risposte reali, non di polemiche o di dibattiti inconcludenti",
conclude la nota.
ACON/COM/mv