L'assessore a Arta Terme per l'inaugurazione dell'ambulatorio
della dottoressa Vriz
Arta Terme, 5 nov - "Una di quelle giornate da ricordare per le
piccole comunità e per le comunità di montagna: l'apertura di un
nuovo ambulatorio di medicina generale rappresenta un presidio
sociale e sanitario fondamentale. Quando una giovane dottoressa
decide di rimanere nella propria terra, di mettere a disposizione
competenze e passione per la sua gente, questo diventa un segno
concreto di speranza e di fiducia nel futuro".
Lo ha dichiarato l'assessore regionale alla Salute Riccardo
Riccardi, intervenendo oggi pomeriggio ad Arta Terme
all'inaugurazione del nuovo ambulatorio medico affidato alla
dottoressa Chiara Vriz, originaria di Villa Santina, alla
presenza del sindaco Andrea Faccin, dei membri
dell'amministrazione comunale, del parroco don Ivo Dereani, che
ha impartito la benedizione, e di numerosi cittadini.
La sede, ospitata nei locali dell'ex ufficio turistico acquisiti
dal Comune dalla Regione, è stata completamente ammodernata e
organizzata per offrire un ambiente funzionale e confortevole.
"Il Comune - ha osservato Riccardi - ha dimostrato tempestività e
senso di responsabilità, riuscendo in tempi brevi a predisporre
una struttura ordinata e moderna, punto di riferimento essenziale
per la popolazione".
L'assessore ha poi sottolineato che "la medicina generale è un
pilastro del sistema sanitario: non possiamo considerarla una
specialità di 'serie B'. I medici di famiglia svolgono un ruolo
complesso, perché accanto ai bisogni sanitari intercettano anche
quelli sociali, in particolare delle persone fragili e anziane.
Sono il primo presidio di fiducia e di prossimità per le comunità
locali".
Sul piano nazionale, Riccardi ha ricordato come "la crisi della
medicina generale derivi da anni di indecisioni e da un sistema
formativo che ha prodotto carenze strutturali in tutto il Paese.
Oggi serve una visione condivisa e riforme che mettano al centro
la prossimità, l'equilibrio tra specializzazioni e medicina
territoriale e il riconoscimento pieno del ruolo del medico di
famiglia".
"Le giovani donne che scelgono la professione medica devono poter
conciliare il lavoro con la vita familiare senza dover rinunciare
alla carriera - ha poi sottolineato Riccardi -. È un tema che
abbiamo posto a livello nazionale e che trova oggi una prima
risposta: l'accordo collettivo consentirà di modulare non solo le
ore, ma anche il numero degli assistiti, garantendo alle
dottoresse condizioni più eque e sostenibili per continuare a
esercitare la loro vocazione".
L'assessore alla Salute ha poi aggiunto che la Regione Friuli
Venezia Giulia "sta lavorando per rendere più attrattivo il
percorso dei giovani medici e per introdurre, già con la prossima
legge di stabilità, norme che permettano di equiparare il livello
formativo e contrattuale degli specializzandi, così da garantire
una maggiore stabilità nel tempo".
"L'apertura di questo ambulatorio - ha concluso Riccardi - è il
segno di una comunità che si organizza, che reagisce e che guarda
avanti. È una risposta concreta ai bisogni di salute e di
coesione sociale di un territorio che non si rassegna".
ARC/PT/ep