NOMINE REGIONALI. I COMM: OK A DDL 58 DI RIFORMA DELLA DISCIPLINA

(ACON) Trieste, 5 nov - Procedure più uniformi e criteri di trasparenza e rappresentanza di genere. È questa la linea di indirizzo contenuta nel disegno di legge sulla disciplina delle nomine e delle designazioni di competenza regionale e del rinnovo degli organi amministrativi, illustrato dall'assessore alle Finanze, Barbara Zilli, e approvato a maggioranza dalla I Commissione presieduta da Markus Maurmair (FdI), con l'astensione delle Opposizioni e nessun voto contrario. Il provvedimento, composto da 24 articoli suddivisi in tre Capi, si inserisce nel quadro degli interventi statali introdotti negli ultimi anni per prevenire i fenomeni corruttivi e rafforzare la trasparenza nella pubblica amministrazione, aggiornando le disposizioni normative attualmente vigenti - la legge regionale 75/1978 e la 9/1993 - ormai superate. "Questa stratificazione normativa - ha spiegato Zilli - ha creato negli anni difficoltà operative per gli uffici e nella verifica delle candidature. Con il disegno di legge 58 interveniamo in un'ottica migliorativa". Il ddl definisce, dunque, le procedure per le nomine e le designazioni regionali, le modalità di rinnovo degli organi, gli adempimenti documentali e i passaggi preliminari a carico degli organi competenti. Tra le principali novità introdotte figurano l'estensione della disciplina anche alle società partecipate regionali, l'aggiornamento dei requisiti richiesti per l'assunzione degli incarichi, la pubblicazione annuale dell'elenco delle nomine per garantire maggiore trasparenza, l'introduzione del parere non vincolante della Giunta per alcune nomine di vertice. L'assessore ha illustrato inoltre diversi emendamenti, tra cui quello che sopprime dal testo il riferimento alle nomine di competenza del Consiglio regionale e quello che estende la disciplina anche alle Aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp). "In particolare - ha spiegato Zilli -, viene stabilito che i componenti degli organi di amministrazione delle Asp restino in carica fino all'approvazione del bilancio consuntivo relativo all'ultimo esercizio del loro mandato. L'entrata in vigore del provvedimento è fissata al primo gennaio 2026, mentre per le Asp alcune disposizioni avranno effetto immediato". Approvato anche un emendamento del consigliere Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) che sostituisce il riferimento alla "rappresentanza di genere" con il principio di "parità tra i generi e pari opportunità", rendendo così la formulazione del disegno di legge più coerente con il quadro normativo vigente, in particolare con il Codice delle pari opportunità. Nel corso del dibattito il capogruppo del Pd, Diego Moretti, ha richiamato l'attenzione su alcune criticità legate all'applicazione concreta delle norme sull'incompatibilità, citando il recente caso delle nomine Ater. Moretti ha evidenziato "il rischio che, pur in presenza di norme nazionali chiare, si possano generare interpretazioni troppo elastiche". Sulla stessa linea anche il suo collega di partito, Francesco Martines, che ha sottolineato "la necessità di sistematizzare in modo organico la disciplina sulle nomine e sulle incompatibilità, auspicando una maggiore omogeneità e coerenza, così da evitare casi difficili da interpretare". Per l'Aula, Maurmair e Andrea Cabbibo (Forza Italia) saranno i relatori per la maggioranza, mentre Rosaria Capozzi (M5S) e Martines per la minoranza. ACON/SM-rcm