Salute: Riccardi, 1,1 mln screening mammografici e mortalità -24%

"In Fvg un modello di prevenzione che salva vite e rafforza la sanità pubblica" Udine, 5 nov - "Il programma di screening mammografico del Friuli Venezia Giulia è la dimostrazione di quanto la prevenzione, sostenuta da competenze e organizzazione, possa salvare vite e rafforzare il sistema sanitario pubblico. È un lavoro faticoso, ma prezioso, che dobbiamo alla professionalità di tanti operatori, tecnici e dirigenti che da vent'anni garantiscono un servizio di eccellenza e fiducia ai cittadini". Lo ha dichiarato l'assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, intervenendo oggi nella sede di Udine della Regione, alla presentazione dei dati di Ottobre Rosa e del ventennale del programma di screening mammografico regionale. Dal 2005 al 2025 sono state eseguite oltre 1,1 milioni di mammografie di screening, con 280 mila donne prese in carico. L'adesione al programma ha raggiunto il 77,7%, che colloca il Friuli Venezia Giulia al terzo posto in Italia, e l'estensione degli inviti copre il 100% della popolazione target (45-74 anni). In vent'anni si è registrata una riduzione della mortalità per tumore al seno del 24,4% nella fascia d'età screenata, mentre la sopravvivenza a 5 anni per il tumore della mammella è pari all'89%, superiore alla media nazionale dell'87,6% (fonte AIOM-AIRTUM, 2023). Oltre l'85% dei tumori inferiori ai 2 cm viene trattato con chirurgia conservativa, e il Friuli Venezia Giulia presenta uno dei più bassi tassi di "fuga" chirurgica d'Italia, con solo il 2,67% delle pazienti che sceglie di operarsi fuori regione, contro una media nazionale dell'8%. "Questi risultati - ha sottolineato Riccardi - sono il frutto di una visione che vent'anni fa ha saputo anticipare i tempi, costruendo una rete capace di tenere insieme diagnosi precoce, qualità clinica e fiducia nel sistema pubblico. Ma soprattutto testimoniano il valore culturale della prevenzione, che deve diventare parte integrante della vita quotidiana delle persone". L'assessore ha infine aggiunto che "oltre a essere una strategia sanitaria, la prevenzione rappresenta un investimento sociale che rafforza la tenuta del Servizio sanitario pubblico. Dobbiamo continuare a promuovere una nuova alfabetizzazione all'accesso ai servizi, affinché ogni cittadino comprenda il valore di controlli regolari e di una medicina sempre più di prossimità. Direttrici che mal si conciliano con resistenze conosciute nei processi di riforma del sistema a partire dalla Rete oncologica regionale. Le riorganizzazioni non producono tagli ma razionalizzazioni necessarie per migliorare prestazioni e sicurezza a beneficio delle persone, spesso strumentalizzate da posizioni impegnate a difendere un modello dell'offerta che nulla ha a che con i reali bisogni delle persone radicalmente trasformati nel tempo". ARC/PT/ep