SONO GIÀ 3.000 I GIOVANI DIPLOMATI ALL'UWC ADRIATIC

Duino, 24 mag - Si è concluso oggi il XXIX anno accademico del Collegio del Mondo Unito dell'Alto Adriatico (UWC Adriatic), inaugurato con una seduta della Giunta regionale organizzata proprio nell'ambito di una realtà di così alta valenza formativa e che oggi ha raccolto attorno a sé sostenitori e istituzioni, a dimostrazione del suo far parte, a pieno titolo, di una regione ''internazionale'' per DNA. Così l'assessore regionale all'Istruzione Roberto Molinaro ha sottolineato lo stretto legame che lega il Collegio e la comunità del Friuli Venezia Giulia mediante un'interazione che, anche grazie al rettore Peter Howe coinvolge tutto il territorio. Il Collegio, unico in Italia, costa annualmente quanto 128 ore di volo di un aereo militare, ma i fondi statali si stanno riducendo (il 60 per cento in meno quest'anno) alla pari di quelli delle altre Regioni. Continua a garantire il suo sostegno l'Amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia, che il presidente dell'Istituto, ambasciatore Gianfranco Facco Bonetti, ha ringraziato, sottolineando al contempo la necessità di trovare altri fondi, soprattutto privati. Facco Bonetti, che all'inizio della cerimonia ha chiesto un minuto di silenzio in ricordo di Corrado Belci, tra i fondatori e presidente onorario dell'UWC Adriatic, ha esortato a ''non stancarsi'': sia i genitori dei ragazzi che si stanno impegnando a favore della struttura, sia quanti già contribuiscono al suo finanziamento. Tra questi CRTrieste, che attraverso Michele Babuder ha consegnato oggi a quattro giovani di madrelingua non italiana il premio ''Fondazione CRTrieste per la diffusione della lingua italiana nel mondo''. Sono ormai 45mila i giovani usciti dai tanti UWC sparsi sulla terra e, di questi, 3mila si sono formati a Duino, in quella definita da Molinaro un'oasi positiva della globalizzazione che da quasi trent'anni porta qui un pezzo di mondo, forse il pezzo migliore, perché fatto di giovani che guardano avanti e affrontano quest'esperienza nello spirito dell'incontro e della fratellanza. Per il Friuli Venezia Giulia avere nel mondo 3mila persone giovani e affermate è un'occasione straordinaria e ai giovani che oggi concludono il secondo anno la Regione chiede di non dimenticarsi di questa terra al centro dell'Europa che li ha accolti e ha fatto dell'internazionalizzazione una prospettiva per il futuro. Solide sono le radici di questo retaggio, che da un lato affondano nella storia, passata con forza da queste parti nel secondo '900 e culminata nell'abbattimento dei confini nel 2004, e dall'altro nella migrazione delle nostre genti in tutti i continenti nel corso dello scorso secolo, un esodo che ha trapiantato all'estero una popolazione di origine friulana e giuliana di 2 milioni di persone, più degli attuali residenti in Friuli Venezia Giulia. ARC/LVZ