Trieste, 30 ott - "In Friuli Venezia Giulia abbiamo emanato
leggi che guardano al futuro, oltre il mandato dell'attuale
Giunta, già nel 2020, quando ho voluto condividere con tutto il
Consiglio la visione per arrivare al 2045, anziché al 2050 del
Green Deal europeo. Non perché vogliamo essere i primi della
classe, ma perché crediamo di poterlo fare nel modo più verde e
concreto possibile, senza danneggiare il territorio".
Lo ha affermato l'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente e
Energia Fabio Scoccimarro, rispondendo alle domande del
vicedirettore di Nord Est Multimedia, Fabrizio Brancoli, nel
corso del primo panel del forum "Transizione. Energia e costi del
cambiamento", organizzato dal gruppo editoriale al Convention
Center di Trieste.
Scoccimarro ha ricordato come la Regione abbia varato "leggi
quadro importanti" che conciliano ambiente ed energia. "Primo in
Italia il Friuli Venezia Giulia ha recepito le norme nazionali,
che erano lì dormienti da decenni, in cui si prevedeva che le
centrali idroelettriche ritornassero sotto il pubblico. Abbiamo
creato una società di scopo, 100% regionale, la FVG Energia, che
è piccola ma sta crescendo, e che ha come obiettivo il bene
pubblico" ha ricordato Scoccimarro.
Nel settore del fotovoltaico il Fvg ha avuto il coraggio di
regolamentare. "Abbiamo posto dei limiti e dei paletti e la Fvg
Energia, andrà a intervenire laddove ci sarà meno convenienza a
fare impianti fotovoltaici, come ad esempio le aree militari 
dismesse". 
Scoccimarro ha sottolineato l'importanza che il settore pubblico
fornisca corretta educazione e formazione, "per questo
affianchiamo le aziende affinché possano fare un percorso
virtuoso verso la transizione".
L'assessore ha sottolineato inoltre come la Regione abbia
introdotto una disciplina specifica per l'installazione del
fotovoltaico "per evitare proliferazioni e fissare paletti
chiari", e che FVG Energia interverrà nelle aree meno appetibili
per il mercato, come le aree militari dismesse.
"Non vogliamo porre ostacoli alle imprese - ha aggiunto - ma
affiancarle e informarle perché possano intraprendere un percorso
virtuoso verso l'energia pulita. In questi anni abbiamo messo a
disposizione centinaia di milioni per il fotovoltaico ai privati
e alle aziende, arrivando a coprire fino al 40% a fondo perduto".
Scoccimarro ha ricordato il ruolo della Comunità energetica
regionale del Friuli Venezia Giulia (CER FVG), "nata per
accompagnare soprattutto i comuni più piccoli verso un modello di
produzione e consumo condiviso, realmente sostenibile".
L'assessore ha citato anche il progetto Noemix per il rinnovo del
parco macchine pubbliche con veicoli elettrici e "un piano di
grande potenzialità che punta all'elettrificazione dei trasporti
pubblici e alla mobilità sostenibile", evidenziando come
l'obiettivo sia "rendere l'aeroporto del Friuli Venezia Giulia
fra i primi in Europa completamente autosufficiente dal punto di
vista energetico".
"È giusto puntare sulla transizione verde ed essere virtuosi - ha
aggiunto - ma serve equilibrio: l'Europa rappresenta solo il 7%
delle emissioni globali di CO2. Se vogliamo che gli sforzi
abbiano senso, anche il resto del mondo deve fare la propria
parte. Altrimenti rischiamo di penalizzare la nostra economia e
le nostre imprese"
Riferendosi infine al fronte dell'elettrificazione delle banchine
del porto di Trieste, Scoccimarro ha precisato di essere
"entusiasta del progetto", ringraziando i partner, a partire
dall'Autorità portuale e Hera, ma ossrvando che "attualmente non
c'è una norma europea che obblighi gli armatori ad agganciarsi
alla rete elettrica e occorre tenere conto che potrebbero
scegliere per convenienza economica altri scali".
"Benissimo quindi l'alimentazione elettrica delle banchine - ha
concluso - ma deve essere una misura condivisa a livello europeo,
altrimenti rischiamo di fare i compiti per casa da soli e di
perdere competitività" ha messo in guardia l'assessore.
ARC/EP/al