SALUTE. MORETTI (PD): MANCA TRASPARENZA SU PIANI CHIRURGIA ONCOLOGICA

(ACON) Trieste, 29 ott - "Il contenuto dei piani di riorganizzazione delle attività di chirurgia oncologica rappresenta un passaggio decisivo per capire come si intendano riorganizzare i percorsi chirurgici oncologici all'interno della rete ospedaliera regionale. È grave che non siano reperibili sui siti istituzionali e nemmeno a seguito di legittime richieste di accesso agli atti. Questa mancanza di trasparenza da parte dell'assessore alla Salute mina la fiducia dei cittadini e delle istituzioni nella correttezza e nella chiarezza dell'azione amministrativa e delle decisioni conseguenti". Lo afferma in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti, replicando alla risposta della Giunta regionale all'interrogazione attraverso la quale chiedeva "quali sono i contenuti dei Piani di riorganizzazione delle attività di chirurgia oncologica delle tre Aziende sanitarie del Fvg che l'Arcs ha trasmesso alla direzione centrale Salute". Questo Piano, continua Moretti, "è stato approvato senza le schede di dettaglio relative alle attività chirurgiche di ciascun ospedale, originariamente previste nella prima versione del documento e poi ritirate per dissidi all'interno della maggioranza, prima del passaggio in commissione". L'assessore alla Salute, nella sua risposta, fa sapere inoltre, "ha affermato che la revisione delle funzioni chirurgiche in ambito oncologico non rappresenta una contesa tra territori elencando i contenuti dei piani aziendali, peraltro già oggetto di due istanze di accesso agli atti da parte della collega Celotti, tuttora inevase. Ritengo tuttavia che il tono sprezzante e polemico utilizzato dall'assessore sia del tutto inadeguato, inutile e danneggia l'immagine del Consiglio regionale e della politica nel suo complesso". E ancora, prosegue il capogruppo dem, "è doveroso sottolineare che le decisioni sulla riorganizzazione della chirurgia oncologica non si limitano a un tema tecnico o specialistico: esse incidono profondamente sulla funzionalità complessiva dei nostri ospedali, in particolare delle sedi spoke, dove l'attività chirurgica oncologica è strettamente connessa al mantenimento di altre funzioni fondamentali. Tali scelte - conclude - hanno quindi effetti rilevanti sulla prossimità territoriale dei servizi e, di conseguenza, sull'accesso alle cure dei cittadini". ACON/COM/fa