ANNIVERSARIO TERREMOTO: INAUGURATO MONUMENTO A GEMONA

Gemona del Friuli, 30 apr - Solenne cerimonia, questa sera a Gemona del Friuli (UD), per l'inaugurazione di un monumento in memoria delle vittime del terremoto del 1976 e dell'opera di soccorso dei vigili del fuoco. Esso è il frutto di un'idea di Giorgio Godina, vigile del fuoco tra i primi ad intervenire la notte del 6 maggio di 35 anni fa, tradotta in arte dallo scultore di origine istriana Nino Gortan, scomparso prematuramente, e portata a compimento dal figlio Michele. E' strutturato in più parti. Un primo pannello rappresenta la pietosa opera del soccorso, la grevità nello sguardo del soccorritore e la sofferenza negli occhi di chi tiene fra le braccia. Il secondo fa vedere i segni delle mani di quelle mille vittime rimaste sotto le macerie. Infine vi è una figura stilizzata che identifica l'anima che sale verso Dio alla ricerca della luce eterna. Il monumento è divenuto realtà per iniziativa del Comune di Gemona e dell'Associazione dei Vigili del Fuoco in congedo, per l'interessamento dell'ing. Vallefuoco, già comandante a Udine, e grazie al contributo di numerosi sponsor. Alla cerimonia hanno partecipato autorità civili, militari e religiose ed un numeroso pubblico. Tra essi c'era anche l'on. Giuseppe Zamberletti, all'epoca commissario straordinario per il coordinamento dei soccorsi, mentre per il corpo nazionale dei Vigili del Fuoco erano presenti il prefetto Francesco Paolo Tronca, capo Dipartimento, il vice capo dipartimento Alfio Pini, il comandante provinciale di Udine Doriano Minisini. In rappresentanza della Regione Friuli Venezia Giulia, accanto a diversi consiglieri, è intervenuto il vicepresidente della Giunta e assessore alla Protezione civile Luca Ciriani, che ha evidenziato come, con la visita ieri a Palmanova dell'on. Zamberletti che ha incontrato i volontari, e con questa e altre cerimonie odierne, ha preso avvio una settimana importante, che culminerà venerdì 6 maggio nelle celebrazioni in occasione del 35° anniversario del sisma che ha sconvolto il Friuli. Una ricorrenza che, ha spiegato, la Regione intende commemorare in modo non rituale, per ricordare da un lato il dolore e la sofferenza delle popolazioni colpite; dall'altro la fondamentale azione di chi, Forze dell'Ordine, Vigili del Fuoco, militari, e tantissimi volontari, si è prodigato nelle difficili operazioni di soccorso, rischiando la propria vita e talvolta anche perdendola. Non va poi dimenticato, ha quindi sottolineato il vicepresidente, che dal terremoto la gente friulana ha dato una straordinaria dimostrazione di dignità, della caparbia volontà di risollevarsi dalle macerie, di rinascere, di creare le basi per una grande stagione di crescita e di sviluppo. Ma soprattutto che da quel tragico evento è nata e si è concretizzata in Friuli Venezia Giulia prima e a livello nazionale poi l'idea della protezione civile, ovvero della trasformazione del volontariato spontaneo, ma non strutturato, in una organizzazione moderna ed efficiente. Un sistema integrato di prevenzione e soccorso che, nella nostra regione, rappresenta un modello, ammirato nell'Italia intera. Un significato che va oltre il simbolo, che dimostra l'impegno di un'intera comunità per ricostruire, pietra su pietra, quanto era andato distrutto, e il valore di quanti hanno portato aiuto. Questo, secondo il prefetto Tronca, il senso del monumento che da oggi svetta nella piazza gemonese intitolata all'ingegner Emanuele Chiavola, a lungo responsabile della segretaria generale straordinaria per la ricostruzione della Regione Friuli Venezia Giulia. ARC/PPD