(ACON) Trieste, 23 ott - Le grandi navi da crociera sono un
affare o un problema per Trieste? Era questa la domanda sottesa
alle audizioni proposte dalla consigliera Giulia Massolino al
presidente della IV Commissione, il leghista Alberto Budai. "Una
richiesta avanzata già nell'ottobre di due anni fa", ha ricordato
l'esponente del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, e legata ai
risultati delle campagne di misurazione della qualità dell'aria
realizzate dal ricercatore Axel Friedrich.
La tesi di Massolino e delle associazioni ambientaliste che si
sono espresse oggi in aula (Legambiente, Wwf e Federazione
italiana ambiente e bicicletta) è chiara e netta: le grandi navi
provocano un aumento dell'inquinamento pericoloso per la salute
dei cittadini, in termini di polveri sottili ultrafini, black
carbon e biossido di azoto. Lo hanno ribadito, in
videocollegamento, la presidente dell'associazione "Cittadini per
l'aria" Anna Gerometta e lo stesso Friedrich, convinti entrambi
che l'inquinamento reale sia superiore a quello rilevato dalle
centraline dell'Arpa, "la cui stazione di monitoraggio non è
collocata in conformità alle direttive europee".
Sulla stessa lunghezza d'onda i rappresentanti di Wwf e Fiab, che
hanno parlato di "gravi rischi per la salute a causa del
particolato emesso dalle navi", mentre Andrea Wehrenfennig di
Legambiente si è soffermato "sull'aumento esponenziale del numero
dei passeggeri delle grandi navi negli ultimi anni" osservando
come "i dati ufficiali risultino vecchi, in quanto antecedenti al
boom delle crociere".
E fin qui siamo nel campo di chi considera il fenomeno delle
grandi navi un problema e invita - come ha fatto Massolino nel
suo intervento finale - "a cambiare modello, dopo aver
quantificato il reale indotto delle crociere, assumendosi anche
il coraggio politico di bloccare il traffico in caso di
sforamenti di lungo periodo, come capita sovente in estate con
l'ozono".
C'è però anche chi si colloca in una posizione intermedia,
riconoscendo il problema dell'inquinamento ma ipotizzando
soluzioni di compromesso per non perdere i benefici delle
crociere. È la posizione espressa dall'assessore alla Difesa
dell'ambiente, Fabio Scoccimarro: "L'attuale sistemazione alla
Stazione Marittima è inadeguata - ha detto senza mezzi termini
l'esponente di Giunta - e a mio avviso va valutato lo spostamento
delle grandi navi in un'altra area: o si va in Porto nuovo o ci
si inventa qualcosa in Porto vecchio. L'attuale collocazione
provoca disagi alle persone e un aumento dell'inquinamento, anche
se in misura minore rispetto a quello prodotto dalle auto e dagli
impianti di riscaldamento".
Tra le possibili soluzioni per mitigare l'impatto degli
inquinanti vi è il progetto già avviato di elettrificazione delle
banchine, su cui ha insistito Scoccimarro, che ha difeso con
forza anche la fondatezza scientifica dei dati diffusi dall'Arpa
Fvg. Concetti ripresi poi dalla direttrice generale dell'Agenzia
regionale per l'ambiente, Anna Lutman, e dal direttore tecnico
Fulvio Stel, i quali hanno spiegato come l'ente "stia applicando
la normativa europea in vigore" e come "il posizionamento delle
stazioni sia stato sottoposto a un percorso di validazione e
condivisione certificato dal Ministero". Quanto ai dati sugli
inquinanti, Stel ha spiegato che al momento "non si superano i
limiti di legge per ossido di azoto, pm 10 e pm 2.5. Ci stiamo
confrontando anche con i nuovi e più stringenti valori soglia,
quelli che entreranno in vigore nel 2030, e a livello di ossidi
di azoto potremmo avere qualche problema in termini di media
annua, non sui superamenti giornalieri".
Coinvolti nell'audizione anche gli enti di gestione. Eric
Marcone, della Direzione tecnica dell'Autorità portuale, è
tornato sul tema dell'alimentazione elettrica delle navi da
banchina, definendolo "uno degli elementi più rilevanti per
ridurre le emissioni". Per la Capitaneria di Porto, Diego Tomat
si è soffermato sul controllo dei combustibili per venire
incontro alla richiesta di abbassarne le percentuali di zolfo. Il
presidente di Trieste Terminal passeggeri, Gianluca Madriz, ha
spiegato che negli ultimi anni il numero di attracchi è in realtà
diminuito, e si è detto pronto a fornire i servizi dovunque si
scelga di far attraccare le grandi navi.
Nel dibattito tra i commissari si sono idealmente iscritti al
partito "intermedio" due esponenti del Pd. "Io non me la sento -
ha detto Roberto Cosolini - di dire che l'impatto economico delle
crociere sia irrilevante per Trieste. Dobbiamo cercare una
faticosa ricerca di compatibilità tra la tutela dell'ambiente e
della salute e le esigenze di sviluppo economico, ben sapendo che
l'impatto zero non esiste". Simile il ragionamento del capogruppo
dem Diego Moretti: "Se domani chiudessero tutte le industrie, nel
Monfalconese scoppierebbe la rivoluzione". Un approccio
apprezzato da Igor Treleani (FdI), che ha poi invitato a fidarsi
dei dati di Arpa.
Più critiche le posizioni dei consiglieri del gruppo Misto.
Rosaria Capozzi (M5S) ha chiesto se esistano compensazioni
ambientali a carico degli armatori delle grandi navi, Serena
Pellegrino (Avs) ha invitato a "evitare l'errore di non collocare
centraline nei punti strategici" e Furio Honsell (Open Sinistra
Fvg) ha allargato il discorso all'inquinamento prodotto dalle
navi petroliere e ai contributi distribuiti dalla Giunta per la
benzina agevolata, da tempo suo cavallo di battaglia.
ACON/FA