Trieste, 23 ott - "La produzione ittica e la tutela
dell'ambiente non possono essere considerate separatamente: sono
due dimensioni che, sia dal punto di vista culturale sia da
quello naturale, stanno necessariamente insieme. Non è possibile
immaginare una filiera produttiva legata al mare che prescinda da
condizioni ambientali sostenibili, perché significherebbe
compromettere le basi stesse della produzione futura."
Lo ha detto oggi a Trieste l'assessore regionale alle Risorse
agroalimentari, forestali e ittiche, Stefano Zannier,
intervenendo al convegno "Il futuro del prodotto ittico in Alto
Adriatico: cambiamenti climatici, trasformazione di prodotto e
nuovi scenari di consumo", organizzato nell'ambito del Festival
della pesca e dell'acquacoltura in Friuli Venezia Giulia.
Come ha osservato il rappresentante della Giunta, è evidente però
che il comparto della pesca presenti al suo interno componenti
che ancora oggi soffrono in maniera pesante.
"Penso, ad esempio, agli effetti degli organismi alieni, come il
granchio blu, oppure alle conseguenze delle mucillagini, che
incidono in modo significativo sulla molluschicoltura. Altre aree
del comparto, più legate alla pesca tradizionale con le reti o
alla piccola pesca, registrano invece risultati differenti. Nel
complesso, quindi, si tratta di un settore che procede a due
velocità profondamente diverse".
L'assessore ha poi affrontato il tema della comunicazione legata
alla pesca.
"Abbiamo assistito - ha detto - a una comunicazione
catastrofista, che descrive un mare sterile e senza pesce, con
l'impossibilità di garantire il prodotto. Questo è il messaggio
che emerge rispetto ad altre eventuali richieste di supporto, che
possono anche essere legittime. Tuttavia, la comunicazione che
dobbiamo mettere in campo deve puntare a valorizzare il nostro
prodotto, rivolgendosi a un pubblico che percepisce due versioni
contrapposte e deve decidere a quale dare ascolto".
Infine, per quanto riguarda la necessità di avere personale
formato da inserire nel settore, Zannier - in sintonia con
l'assessore regionale Alessia Rosolen, competente in materia di
formazione - ha sottolineato che la richiesta di avere un
indirizzo dedicato all'interno di un Its è certamente
percorribile, senza preclusioni.
"Tuttavia - ha dichiarato - è fondamentale che emerga l'interesse
di più soggetti e che ci siano le imprese. Un Its senza imprese è
destinato a fallire, perché sono proprio le aziende che devono
condividere e sostenere questo percorso. Non è detto che ciò
porti a un risultato immediato e garantito, ma sicuramente
aumenta in modo significativo le condizioni di successo,
consentendo di raggiungere quella componente operativa necessaria
al sistema. I giovani vengono formati perché ci sono imprese che
hanno l'esigenza di inserirli nelle proprie strutture con una
prospettiva lavorativa concreta. Per questo - ha concluso -
servono visione e dialogo".
ARC/GG/ma