GO!2025: Anzil, otto corti per raccontare il confine

Il vicegovernatore ha assistito alla proiezione a Roma dei cortometraggi finanziati dalla Regione Trieste, 23 ott - "Volevamo che dell'anno europeo della cultura rimanesse una testimonianza: una produzione in ogni arte, anche in quella cinematografica. Abbiamo pensato quindi alla tradizione italiana dei film a episodi, legati da un filo conduttore. Il tema è naturalmente quello del confine: tutte le storie partono dallo stesso luogo e lì ritornano". Lo ha dichiarato ieri a Roma il vicegovernatore con delega alla Cultura, Mario Anzil, in occasione della proiezione degli otto cortometraggi "Corti senza confine" — vincitori dell'omonimo bando promosso dalla Regione in collaborazione con FVG Film Commission e PromoTurismoFVG — presentati come evento speciale fuori concorso di "Alice nella città", prestigiosa sezione della Festa del Cinema di Roma dedicata alle giovani generazioni e ai nuovi linguaggi cinematografici. Al termine della proiezione - introdotta dall'autrice e sceneggiatrice Vanessa Tonnini - il vicegovernatore ha raccolto i complimenti per la qualità dei corti da parte di alcuni rappresentanti della stampa specializzata presenti in sala. Sono otto storie che raccontano il confine come luogo di incontro, trasformazione e futuro condiviso. Narrazioni che riflettono l'idea di "assenza del confine": otto voci diverse per linguaggi e ispirazioni, unite dal cinema in occasione di GO!2025 Nova Gorica Gorizia Capitale europea della Cultura. Con una durata complessiva di 144 minuti, i corti compongono un mosaico di linguaggi e visioni: un invito a superare le barriere reali o simboliche. Come ha sottolineato il rappresentante della Giunta, il confine è anche la visione che la Regione vuole dare alla cultura dei prossimi anni. "La nostra - ha affermato Anzil - è una terra di confine, e allora sosteniamo una cultura di frontiera, che esplora il confine non solo in senso geografico, ma anche come spazio simbolico: tra ricordo e immaginazione, tra presente e passato, tra realtà e fantasia. In senso geografico, del resto, concepiamo il confine non più come un muro o un ostacolo, ma come un'opportunità di amicizia. È stato così per Gorizia e Nova Gorica, un tempo divise da un muro come Berlino, e oggi unite come Capitali europee della cultura". "Quando si ha un'idea - ha aggiunto l'assessore - occorre trasformarla in azione. Per questo devo ringraziare la Direzione Cultura e Sport della Regione, l'Agenzia Friuli Venezia Giulia Film Commission, che ha reso possibile la realizzazione di questo progetto, e il regista Gabriele Salvatores, presidente della commissione che ha valutato oltre 150 sceneggiature arrivate da tutto il mondo. Anche questo risultato ci ha particolarmente gratificato". Secondo Anzil, con Gorizia Capitale europea della cultura 2025, e guardando al futuro con Pordenone Capitale italiana della cultura 2027, l'Amministrazione sta già iniziando a immaginare nuove idee che, insieme alla Film Commission, potranno trasformarsi ancora una volta in realtà. Sul lato economico, un significativo sostegno all'iniziativa è arrivato dal finanziamento regionale. "Avevamo inizialmente stanziato - ha ricordato Anzil - 500mila euro, destinati a cinque corti da 100mila euro ciascuno. Tuttavia, come ha osservato anche Salvatores, la qualità dei progetti era così alta che la giuria ha incontrato difficoltà a limitarsi a soli cinque. Abbiamo quindi aumentato lo stanziamento a 800mila euro, che ha permesso a otto produzioni di realizzare la loro idea". "La nostra - ha concluso il vicegovernatore - è una Regione che crede molto nella cultura. Un amministratore dovrebbe sempre porsi l'obiettivo di creare luoghi dove sia più bello vivere, e la cultura è uno straordinario strumento per farlo. Il Friuli Venezia Giulia investe molto in questo settore ed è la prima Regione in Italia, in rapporto agli abitanti, per investimenti culturali. Un dato che ci rende orgogliosi". ARC/GG/ma