IDROELETTRICO. CAPOZZI (M5S): GIUNTA NON VUOLE GARE GRANDI DERIVAZIONI

(ACON) Trieste, 20 ott - "L'assessore regionale Scoccimarro, scegliendo di bocciare il nostro ordine del giorno tematico, non ha voluto assumersi un preciso impegno a bandire le gare per la concessione delle grandi derivazioni d'acqua a uso idroelettrico nei primi sei mesi del 2026. A distanza di cinque anni dall'approvazione della legge regionale, approvata proprio grazie alla volontà politica del Movimento 5 Stelle nazionale e regionale, nulla purtroppo si sa ancora delle gare per scegliere i nuovi concessionari". Lo rimarca con preoccupazione, affidando il suo pensiero a una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (M5S), che lamenta il no da parte dell'Esecutivo all'atto di indirizzo sull'idroelettrico da lei presentato. "Possiamo anche capire che Fratelli d'Italia, non facendo parte del Governo Conte, ostacoli la possibilità - aggiunge l'esponente pentastellata - che la Regione Friuli Venezia Giulia si faccia parte attiva nella gestione di queste concessioni e bocci le nostre richieste, avendo una visione centralista dello Stato. Tuttavia, è molto meno comprensibile l'atteggiamento della Lega che aveva votato con noi a livello nazionale questa possibilità e accetta ancora che, dopo cinque anni, non si acceleri l'iter per vedere indette queste gare". "Ormai le concessioni sono scadute da anni e si va avanti con le proroghe. Eravamo convinti - precisa Capozzi - che il mese di giugno 2026 potesse costituire un termine congruo: invece, la nostra proposta è stata bocciata. Intanto, tutta la pubblica amministrazione regionale è costretta a pagare le bollette per la fornitura di energia a uno degli operatori scaduti: Edison". "Un autentico paradosso, soprattutto per la Regione stessa e per tutti quei Comuni che non si vedono elargire milioni di euro - sottolinea infine la rappresentante del M5S - proprio a causa dei ricorsi, che, dopo diciassette sentenze contrarie, non esitiamo più a definire temerari. Eppure, i nostri enti locali devono pagare ogni mese migliaia di euro a chi sta causando questa situazione". ACON/COM/fa