L'assessore al festival organizzato nel palazzo della Regione a
Trieste nell'ambito del mese europeo della cybersecurity
Trieste, 20 ott - "Occasioni come questa per parlare di dati
pubblici, codici aperti e sovranità digitale sono fondamentali
per divulgare una cultura di massa su queste tematiche, che
incideranno profondamente sul nostro futuro. L'Italia e l'Europa
sono chiamate a mantenere la proprietà dei dati e a dettare le
regole per il loro utilizzo".
Lo ha detto oggi l'assessore regionale ai Sistemi informativi
Sebastiano Callari, intervenendo per i saluti istituzionali al
Digital security festival svoltosi questa mattina nel palazzo
della Regione a Trieste. L'iniziativa è co-organizzata dalla
Regione, con il patrocinio della Conferenza delle Regioni e delle
Province Autonome, all'interno del mese europeo della
cybersicurezza e si pone l'obiettivo di diffondere a persone,
aziende e scuole la cultura della sicurezza digitale.
L'assessore si è soffermato su come i cambiamenti geopolitici
influenzino la relazione tra dati pubblici e sicurezza e ha
ribadito l'importanza di non cedere a terzi la proprietà dei
dati. "Dati che raccontano la storia del nostro territorio e su
cui vogliamo e dobbiamo lavorare per lo sviluppo della nostra
società", ha sostenuto Callari, ricordando che in Friuli Venezia
Giulia "Insiel gestisce una mole di informazioni legate ai
servizi sanitari risalenti anche alla fine degli anni Settanta.
Un patrimonio prezioso che può offrire opportunità
straordinarie".
Un altro aspetto toccato dal rappresentante della Giunta
regionale è quello dei codici aperti. Secondo Callari, "dipendere
dai grandi player internazionali significa essere schiavi di una
piattaforma in cui, in qualsiasi momento, basterebbe staccare una
spina per mettere in crisi l'intero sistema europeo. Difendere il
futuro digitale significa difendere la società del domani in cui
vivranno i nostri figli: per questo non può rappresentare un
problema ideologico".
ARC/PAU/ep