Villanova delle Grotte, 18 ott - "Il centenario delle Grotte di
Villanova è un evento storico di altissimo valore naturalistico e
simbolico: rendiamo omaggio al coraggio di chi, cent'anni fa, ha
esplorato le viscere della terra e ci ha consegnato questo
spettacolo straordinario".
Così l'assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli ha espresso
il proprio orgoglio e quello della Regione nel corso delle
celebrazioni per i cento anni dalla scoperta della Grotta Nuova
di Villanova, uno dei gioielli naturalistici più affascinanti del
Friuli Venezia Giulia.
"Siamo qui con grande spirito di gratitudine per celebrare una
perla del nostro territorio e per ringraziare il sindaco Mauro
Pinosa e l'Amministrazione comunale che con caparbietà hanno
fatto l'impossibile per restituire alla fruizione di tutti questo
patrimonio naturalistico dopo due anni di chiusura", ha aggiunto
Zilli.
Alla cerimonia, svoltasi nel suggestivo salone "Regina Margherita
di Savoia", all'interno della grotta stessa, Zilli ha preso parte
alla Santa messa celebrata da monsignor Luca Calligaro, arciprete
di Tarcento e parroco di Villanova delle Grotte e Lusevera,
insieme alle autorità civili e religiose, ai rappresentanti del
Comune di Lusevera e ai membri del Gruppo Esploratori e
Lavoratori Grotte di Villanova (Gelgv).
"Questo luogo è un gioiello racchiuso nello scrigno dell'Alta Val
Torre, una meraviglia della natura che continua a stupire con le
sue forme, le luci e i silenzi. Poter celebrare qui i cento anni
della sua scoperta significa rendere omaggio non solo alla
bellezza della grotta, ma anche al coraggio e alla visione di
chi, nel 1925, ha saputo riconoscerne l'unicità".
La giornata è iniziata al mattino con l'ingresso dei partecipanti
lungo il percorso turistico illuminato, tra concrezioni
millenarie e colate di calcite che hanno offerto uno spettacolo
unico ed è proseguita, dopo la messa, con il concerto
dell'Orchestra giovanile Filarmonici Friulani, che ha regalato ai
presenti un'esperienza musicale d'atmosfera, immersa nel cuore
della montagna.
Nel suo intervento, l'assessore Barbara Zilli ha sottolineato il
valore storico, naturalistico e simbolico della Grotta Nuova,
rivolgendo lo sguardo al presente e al futuro turistico del sito:
"La Grotta Nuova - ha detto - rappresenta una risorsa
straordinaria per il turismo sostenibile e per la valorizzazione
dell'intero territorio. I numeri in crescita delle visite
dimostrano che questo è un luogo capace di attrarre visitatori da
tutta Europa, grazie anche alla rete cicloturistica regionale che
consente di scoprire, in modo rispettoso e lento, le meraviglie
dell'Alta Val Torre. La riapertura della Grotta Nuova rappresenta
non solo una risorsa turistica, ma anche un'occasione di riscatto
economico e sociale per la comunità di Lusevera e per tutta
l'Alta Val Torre. La Regione continuerà a sostenere questa
crescita con i finanziamenti previsti nell'ambito della
concertazione e con gli strumenti dedicati alla valorizzazione
del patrimonio speleologico e naturalistico del Friuli Venezia
Giulia".
La Grotta Nuova di Villanova venne scoperta nel 1925 da un gruppo
di abitanti del luogo, futuri fondatori del Gelgv, calatisi in un
pozzo durante uno scavo per la costruzione di una stalla. Da
quella fortuita discesa nacque la consapevolezza di trovarsi
davanti a un sistema ipogeo di eccezionale bellezza e vastità,
oggi conosciuto per oltre 9 chilometri di gallerie.
Convinti fin da subito del potenziale turistico della scoperta,
gli abitanti si autotassarono per rendere accessibile la grotta,
realizzando lavori che, rapportati ai costi odierni, avrebbero
valore di milioni di euro.
Le prime visite iniziarono già alla fine degli anni Venti,
interrompendosi poi a causa della guerra e dello spopolamento
della valle. Negli anni '70 il Gelgv venne rifondato e riprese la
cura e la gestione del sito, con l'appoggio del Comune e della
Regione.
Dagli anni '80 in poi, grazie a nuovi accessi, impianti e
percorsi, la Grotta Nuova è tornata a essere un polo di
riferimento per la speleologia e il turismo naturalistico del
Friuli Venezia Giulia. Dopo una chiusura forzata di due anni, il
sito è stato riaperto nella primavera del 2024, registrando in
pochi mesi oltre 5mila visitatori provenienti da tutta Europa.
ARC/SSA/pph