Salute: Riccardi, medicina interna e infermieri centrali per futuro

L'assessore alla Salute è intervenuto al Congresso regionale Anìmo - Fadoi a Gorizia Gorizia, 18 ott - "La medicina interna e l'infermieristica di oggi rappresentano il cuore della sanità di domani. Solo valorizzando il lavoro di squadra tra professionisti, istituzioni e territorio potremo costruire un sistema in grado di rispondere alle esigenze di salute di una società che cambia". Lo ha dichiarato l'assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, intervenendo al Congresso regionale dell'Associazione nazionale infermieri di Medicina interna (Anìmo) e della Federazione delle Associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti (Fadoi) del Friuli Venezia Giulia, ospitato oggi al Conference Center di Gorizia. L'evento ha riunito professionisti del mondo medico e infermieristico per approfondire i temi della medicina interna, dell'organizzazione dei servizi sanitari e della vaccinazione nei pazienti fragili e cronici. "Il Congresso di Anìmo e Fadoi rappresenta un'importante occasione per riflettere sulla trasformazione dei modelli organizzativi e sul ruolo centrale della medicina interna e dell'infermieristica nel sistema sanitario del futuro - ha ribadito Riccardi -. Lo facciamo qui, a Gorizia, capitale europea della cultura, luogo simbolico di incontro tra esperienze italiane e slovene". L'assessore regionale ha richiamato i due assi fondamentali della programmazione sanitaria regionale: "L'approccio alla vaccinazione, che rimane un caposaldo della prevenzione e un elemento essenziale per la salute delle persone, e la riorganizzazione dei modelli assistenziali, che vedranno il loro pieno avvio nel 2026 con le strutture previste dal Decreto ministeriale 77 e dal Documento di indirizzo per l'evoluzione del modello (Diem) 27". Riccardi ha evidenziato il ruolo chiave dell'internista e dell'infermiere nella gestione del paziente anche cronico e non autosufficiente: "Il ruolo dell'internista tra l'ospedale e l'ospedale di comunità, previsto dal Dm77 sarà decisivo per affrontare le sfide legate alla non autosufficienza, su cui dovremo varare misure importanti". Infine, ha ricordato come il Friuli Venezia Giulia presenti una degenza media superiore alla media italiana, un dato che invita a un confronto costruttivo su processi e modelli di presa in carico: "Abbiamo una degenza più lunga rispetto alla media nazionale: è un dato che ci spinge a riflettere sulla capacità del sistema di accompagnare i pazienti fuori dall'ospedale, verso percorsi di assistenza più appropriati e sostenibili". ARC/PT/pph