(ACON) Trieste, 17 ott - "Lo scarto tra narrazione della Giunta
Fedriga e realtà è dimostrato da dati che fotografano una
situazione di rallentamento strutturale dell'economia regionale.
Il terzo rapporto socioeconomico OSEè illustrato dagli esponenti
di RilanciaFriuli conferma quanto già evidente e fornisce
ulteriori dati utili in vista della prossima manovra di
Stabilità". Lo affermano i capigruppo del Pd e del Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg, Diego Moretti e Massimo Moretuzzo,
presenti oggi insieme ai consiglieri Andrea Carli, Manuela
Celotti e Massimiliano Pozzo (Pd), alla conferenza stampa
promossa dagli stessi gruppi consiliari insieme all'Osservatorio
socioeconomico di RilanciaFriuli.
"Per RilanciaFriuli - fa sapere la nota dei consiglieri delle
Opposizioni - sono intervenuti Fulvio Mattioni e Furio Petrossi,
che hanno illustrato i numeri del rapporto. Tra il 2023 e il 2025
il Pil regionale oscilla tra il -0,5% e il +0,5%, con previsioni
di crescita ancora minime per il triennio 2024-2026. Secondo i
dati del Defr 2026 e dell'Istat, il Fvg resta tra i territori con
le performance più deboli del Nord-Est, insieme alla sola Puglia
in calo occupazionale. Nel primo semestre 2025, l'occupazione
15-89 anni in Italia è aumentata dell'1,4%, ma in Friuli Venezia
Giulia è calata dello 0,3% e in parallelo, la disoccupazione
regionale cresce dell'11,2% (contro -6,1% a livello nazionale),
portando il tasso al 4,7%, superiore alla media del Nord-Est. Sul
versante produttivo, il malessere industriale rimane elevato:
4.915 lavoratori in cassa integrazione nel 2025, di cui oltre
1.500 in cig straordinaria, con punte superiori al 40% in
provincia di Pordenone".
Nel suo commento, Moretti si sofferma sulla "pressione fiscale in
aumento, tanto a livello Paese, quanto in Fvg. La svolta per la
nostra regione c'è stata nel 2017, con l'accordo tra i Governi
guidati da Serracchiani e Gentiloni, che prevedeva che le
compartecipazioni ai tributi erariali spettanti alla Regione non
si calcolassero più sul versato, bensì sul maturato i cui
benefici si sono visti successivamente, in particolare in questi
ultimi anni".
Moretuzzo sottolinea che "non ci sono scorciatoie rispetto alla
necessità di rilanciare il manifatturiero. L'assessore Bini
continua a focalizzarsi su commercio e turismo pur sapendo che
non rappresentano la parte predominante del Pil regionale, mentre
a metà legislatura l'agenda Manifattura 2030 non si è ancora
vista".
ACON/COM/rcm