Cibo: Rosolen, filiera importante per evoluzione sociale

L'assessore al convegno organizzato a Trieste per la Giornata mondiale dell'alimentazione Trieste, 16 ott - "Anche il cibo può essere un valido strumento di innovazione in tutto il territorio, sia rispetto alla catena del valore sia per l'impatto che l'alimentazione ha nella nostra società. Immaginare percorsi di sostenibilità e solidarietà alimentare, anche con l'aiuto della tecnologia, può contribuire concretamente al progresso sociale. Affinché questo sia possibile è essenziale la cooperazione tra istituzioni, enti di ricerca e società civile, di cui questo progetto rappresenta un esempio virtuoso". È la sintesi del pensiero condiviso dall'assessore regionale al Lavoro, Istruzione, Formazione, Università, Ricerca e Famiglia Alessia Rosolen al convegno organizzato oggi a Trieste in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione. Un incontro nato dalla collaborazione tra Regione, Fondazione Agrifood&Bioeconomy (Fab) Fvg, Insiel e Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi) nell'ambito del progetto "Foodis", cofinanziato dall'Unione europea tramite il programma di cooperazione Interreg Italia-Austria con la finalità di contribuire alla riduzione degli sprechi alimentari e al rafforzamento delle reti di sostegno alle famiglie in difficoltà, attraverso un'azione sinergica tra istituzioni, ricerca e società civile. Rosolen ha portato all'attenzione alcuni dati relativi all'economia circolare in Italia. Un modello che nel 2024 ha raggiunto nel nostro Paese il valore di 16,4 miliardi di euro annui, il 34% dei quali è coperto da imprese connesse al mondo alimentare e, secondo le stime, toccherà i 119 miliardi nel 2030. "Sono numeri che impattano fortemente nella nostra economia - ha osservato l'assessore - e che ci danno la responsabilità di comprendere quali azioni vanno messe in campo per traguardare gli obiettivi di sviluppo prefissati". L'assessore ha poi ricordato l'impegno della Regione nel "costruire reti di soggetti che lavorano insieme e condividono le proprie competenze per il raggiungimento di fini comuni. Penso, ad esempio, al cluster delle scienze della vita, che peraltro si lega strettamente con il tema del cibo e vede altresì la partecipazione delle Aziende sanitarie e il contributo di Insiel come partner tecnologico". "È vero che la grande distribuzione influisce con decisione sulle abitudini delle singole persone - ha concluso Rosolen - ma credo che perseguire l'innovazione sociale possa non solo migliorare la vita della collettività, ma anche creare nuove dinamiche che portino a sentirsi parte della società in maniera diversa". Intervenuti al convegno per i saluti istituzionali, in rappresentanza degli Enti coinvolti, anche il presidente di Fab Fvg Pier Giorgio Sturlese e il direttore del servizio clienti di Insiel Doriano Maranzana. Tra gli approfondimenti trattati nel tavolo tecnico sono state affrontate le esperienze delle filiere solidali in Austria contro lo spreco alimentare, degli empori della solidarietà in Friuli Venezia Giulia e del supporto "digitale" offerto allo sviluppo di queste realtà. ARC/PAU/al