Barcolana: Roberti, studi su cetacei rafforzano tutela ambiente marino

Trieste, 6 ott - "La Regione è particolarmente orgogliosa di ospitare le diverse iniziative della Barcolana, una manifestazione che da tempo non si occupa più solo di vela ma che sa affrontare tutte le tematiche legate al mare con una spiccata sensibilità verso la sostenibilità. L'iniziativa odierna, che vuole fornire strumenti pratici e informazioni aggiornate per riconoscere e segnalare in modo corretto la presenza di cetacei nel Golfo di Trieste e in Alto Adriatico, prosegue in questa direzione. Anche con incontri di questo tipo affermiamo l'importanza del rispetto dell'ambiente marino". Lo ha affermato oggi a Trieste l'assessore alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti in apertura del workshop "Tutela di cetacei e squali in Adriatico: monitoraggio, gestione e citizen science", organizzato da Area Marina Protetta di Miramare e Direzione Marittima - Guardia Costiera di Trieste nell'ambito di Barcolana Sea Summit. "Il Friuli Venezia Giulia è storicamente una terra di confine e di incontro, ma anche un territorio che guarda al mare come a una risorsa fondamentale. L'Adriatico - ha sottolineato Roberti - non è infatti solo un luogo di transito o di commercio, ma soprattutto un ecosistema complesso, ricco di vita, che richiede attenzione, rispetto e conoscenza". Nel corso del workshop è emerso che da una parte è fondamentale coinvolgere le giovani generazioni in progetti di educazione ambientale e che dall'altra risulta sempre più urgente comprendere le interazioni tra attività marittime e fauna marina protetta, acquisire nozioni sui protocolli di intervento in caso di spiaggiamenti o avvistamenti e approfondire il quadro normativo e le buone pratiche di conservazione. "È assolutamente positivo - ha aggiunto l'esponente della Giunta Fedriga - studiare tutti questi fenomeni e riflettere in modo approfondito sulle situazioni che presentano elementi di criticità". In Adriatico cetacei e squali sono costantemente minacciati da situazioni multiple di stress: uccisioni intenzionali, cambiamenti climatici, degrado dell'habitat naturale, esaurimento delle prede, rumore antropogenico, mortalità e lesioni causate dalla pesca, contaminazioni chimiche, inquinamento da petrolio, intrappolamento nelle reti della pesca a strascico e collisioni con le imbarcazioni in navigazione. Durante la conferenza è stato sottolineato che, per esempio, la drastica riduzione di predatori sta portando a un forte calo della biodiversità e a un crollo della resilienza del mare. Delle sette specie di cetacei storicamente presenti in Adriatico, ben cinque oggi sono a rischio estinzione. ARC/RT/al