(ACON) Trieste, 2 ott - L'ampliamento del perimetro della legge
Talenti Fvg, con l'inserimento tra i beneficiari dei bonus anche
di chi esce dal sistema degli Its (Istituti tecnici superiori) e
Ifts (istruzione e formazione tecnica superiore). Il sostegno
alle persone che intendono trasferirsi in regione per motivi di
lavoro. L'inquadramento delle misure di politica attiva del
lavoro, in particolare per giovani e donne. Il coordinamento
delle linee di finanziamento relative agli interventi sulla
rappresentatività e sulla partecipazione dei lavoratori alle
imprese.
È molto ampio lo spettro delle misure previste dal disegno di
legge 59, presentato questa mattina dall'assessore Alessia
Rosolen per le parti di competenza della II Commissione, nel
corso di una seduta presieduta da Stefano Balloch (Fratelli
d'Italia). Una discussione conclusa con il voto a favore del
Centrodestra e l'astensione dei commissari dei gruppi di
Opposizione.
La norma ha suscitato un ampio dibattito tra i consiglieri, che
in linea generale hanno apprezzato gli obiettivi del
provvedimento. Massimiliano Pozzo (Pd) ha definito "molto
sfidante" la relazione illustrativa dell'assessore, così come
"positiva e condivisibile la sua analisi di fondo". Convinto che
il ddl "necessiti di un patto politico che non può essere legato
a un solo mandato e a una sola maggioranza", Pozzo ha espresso
dubbi "sull'effettiva possibilità di ottenere risultati
all'altezza di quelle sfide" e ha chiesto a Rosolen di "fare uno
sforzo in più sulla pubblicizzazione delle numerose misure che
sono in campo".
Il collega dem Andrea Carli ha a sua volta approfondito il tema
del sostegno agli affitti, "chiave di volta per garantire
maggiore attrattività e una maggiore dinamica in un mondo del
lavoro che cambia", proponendo inoltre di "creare un fondo di
garanzia regionale per gli affitti, come contropartita a un
mercato che va calmierato. Ci sono moltissimi immobili liberi che
i proprietari non affittano per timore di morosità, e credo che
un tentativo in questo senso vada fatto".
Anche Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg, considera il ddl Rosolen "innovativo da
molti punti di vista, anche perché supera l'approccio delle leggi
di settore". "Tra gli slogan enunciati dall'assessore c'è anche
'più immigrazione regolare', e noi siamo d'accordissimo. Il
problema è che quando lo diciamo noi veniamo assaliti dall'altra
parte dell'aula, dunque assessore le auguro miglior fortuna", ha
concluso Moretuzzo con una punta d'ironia.
Sempre a proposito di immigrazione, Serena Pellegrino (Avs) ha
chiesto a Rosolen "come intenda risolvere il problema
dell'importazione di immigrati irregolari", mentre l'auspicio di
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) è che "quando si parla di
lavoratori stranieri non bisogna pensare solo agli aiuti per
l'alloggio ma anche alle scuole, al medico e agli altri servizi
sociali".
Laura Fasiolo (Pd) ha a sua volta chiesto di prevedere "un patto
di corresponsabilità quando si fornisce sostegno economico a
giovani che studiano all'estero, per evitare che i beneficiari
degli aiuti regionali scelgano poi di trasferirsi fuori regione".
Rosaria Capozzi (M5S) ha invece sottolineato il problema "dei
salari bassi" invitando la Giunta a "stabilire negli appalti
pubblici delle premialità per le imprese che agiscono su questo
versante". Il consigliere di Ssk, Marko Pisani, apprezza
"l'obiettivo di superare il sistema dei bonus" ma è preoccupato
"per le ampie deleghe ai Comuni, che sono già in difficoltà a
portare avanti i loro tanti impegni".
Due gli interventi dei consiglieri di Maggioranza. Maddalena
Spagnolo (Lega) si è detta "perplessa per la strumentalizzazione
dell'Opposizione su alcuni temi: in questa sede non possiamo di
certo risolvere i problemi dell'immigrazione o dell'adeguamento
salariale". Markus Maurmair (FdI) ha lodato "gli stimoli forniti
dalla Regione per rendere più attrattivo il territorio grazie al
coinvolgimento degli enti locali, strada ineludibile per creare
un sistema efficace di welfare".
ACON/FA