IMMIGRATI. HONSELL (OPEN): DA AULA NO PASSO AVANTI SU DIRITTI INFANZIA

(ACON) Trieste, 30 set - "Oggi in Consiglio regionale è stata discussa una nostra proposta di legge nazionale che aveva ricevuto la firma di tutta l'Opposizione e il sostegno di tante associazioni della società civile, quali la Rete Dasi e il Gruppo Immigrazione Salute Fvg della Simm (Società italiana di medicina delle migrazioni). Si tratta di un'iniziativa che avrebbe permesso all'Italia di raggiungere l'obiettivo 16.9 degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdgs) delle Nazioni Unite". Così si esprime in una nota Furio Honsell, consigliere regionale di Open Sinistra Fvg, al margine della discussione in Consiglio regionale sulla proposta di legge nazionale. "La proposta di legge nazionale - sottolinea Honsell - mirava a rimuovere la norma che attualmente richiede per la registrazione dell'atto di nascita l'esibizione del permesso di soggiorno da parte dei genitori. Questa norma viola l'articolo 22 della Costituzione che prevede il diritto ad un 'nome' e viola l'articolato della Dichiarazione dei diritti dell'infanzia, oltre ad umiliare la dignità di ogni essere umano. Tra l'altro, lo stesso Ministero degli Interni aveva emanato una circolare che permetteva di sfuggire alla disumanità dell'attuale legge Bossi-Fini". "Purtroppo - prosegue il consigliere di Opposizione - la norma è stata bocciata da una maggioranza che ha paura di mettere in discussione la propria ideologia e alimenta e strumentalizza paure irrazionali. Solamente il capogruppo della Lega è intervenuto nelle file della Maggioranza. Alla fine tutta la maggioranza compatta ha votato contro la proposta di legge ubbidendo alla dichiarazione leghista". "Come Open Sinistra Fvg - conclude Honsell - desideriamo ringraziare coloro che non hanno scelto l'indifferenza nei confronti dei più fragili della nostra società, a cominciare dalla prima presidente donna del Consiglio regionale, Augusta De Piero, ispiratrice della proposta di legge da noi presentata. Al tempo stesso, esprimiamo l'orrore per tanta indifferenza nel mantenere il nostro paese ai margini dei paesi civili, che riconoscono il diritto al nome". ACON/COM/sm