(ACON) Trieste, 30 set - "Ho firmato e sostenuto con
convinzione la proposta di legge nazionale che modifica
l'articolo 6 del Testo unico sull'immigrazione in materia di
obbligo di esibizione dei documenti di soggiorno. La proposta,
presentata da tutte le forze della minoranza, intende restituire
un diritto fondamentale: quello dei bambini ad essere registrati
alla nascita, a prescindere dallo status dei genitori".
Così, in una nota, la consigliera regionale Serena Pellegrino di
Alleanza Verdi Sinistra a margine della discussione sul progetto
di legge nazionale Modifica all'articolo 6 del decreto
legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle
disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme
sulla condizione dello straniero), in materia di obbligo di
esibizione dei documenti di soggiorno.
"Resto basita nel constatare che gli esponenti della Maggioranza
si chiudono a riccio dietro ideologie e strumentalizzazioni che
nulla hanno a che vedere con il merito della questione. Qui non
si parla di politiche migratorie astratte - prosegue Pellegrino
-, ma della vita concreta di neonati che rischiano di diventare
'invisibili' per lo Stato, privati fin dall'inizio della loro
esistenza di diritti basilari. La Convenzione Onu sui diritti
dell'infanzia e dell'adolescenza, ratificata dall'Italia, è
chiarissima: ogni bambino ha diritto ad essere registrato
immediatamente alla nascita, ad avere un nome e una cittadinanza,
a conoscere i propri genitori ed essere allevato da loro. Negare
la registrazione significa violare questa convenzione, oltre che
l'articolo 22 della nostra Costituzione, che tutela capacità
giuridica, cittadinanza e nome. Ricordo che l'atto di nascita non
è un favore ai genitori, ma un diritto inalienabile del minore".
"Modificare una norma sbagliata, introdotta con la legge sulla
sicurezza del 2009, è un atto di civiltà e di responsabilità.
Come legislatori abbiamo il dovere non solo di scrivere leggi
coerenti con il nostro mandato politico, ma anche di guardare ai
mutamenti della società e governarli, non inseguirli a posteriori
con provvedimenti tampone. Purtroppo, sembra che per la
Maggioranza sia più importante alimentare tensioni che risolvere
i problemi reali. La nostra proposta era semplice, chiara e
umana: garantire a tutti i bambini nati in Italia il diritto di
esistere giuridicamente, indipendentemente dai documenti dei
genitori. Non è un tema ideologico ma un principio universale di
dignità e giustizia", conclude la nota.
ACON/COM/mv