(ACON) Trieste, 30 set - "Con la proposta di legge nazionale n.
2 si tenta di cancellare l'obbligo di esibizione del permesso di
soggiorno per gli atti di stato civile. Una misura che viene
presentata come una norma di civiltà, con la retorica dei
cosiddetti bambini invisibili, ma che comporterebbe il diritto
per i genitori di stabilirsi nel nostro Paese anche se privi di
requisiti, si legalizzerebbe così "l'irregolarità" con gravi
conseguenze anche per la sicurezza pubblica". Così, in aula, il
capogruppo della Lega Fvg, Antonio Calligaris, come si legge in
una nota. "La proposta è presentata sotto la bandiera dei
diritti, ma presenta criticità profonde sul piano giuridico".
Calligaris ha spiegato che l'obbligo di presentare il permesso di
soggiorno non è una semplice formalità burocratica, ma una
garanzia per impedire l'uso fraudolento degli atti: "Eliminare
completamente questo controllo rischia di creare zone grigie, con
possibili abusi come registrazioni di atti falsi, identità
multiple e richieste di ricongiungimento familiare senza reali
vincoli".
Il capogruppo leghista ha poi osservato che i richiami alla
Costituzione e alla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia non
possono giustificare scorciatoie pericolose e "il diritto
all'identità giuridica del minore è già oggi assicurato
dall'attestazione di nascita. Ma il fatto che un diritto sia
legittimo non significa che possa imporsi con la sospensione
meccanica di ogni controllo amministrativo, soprattutto su temi
delicati come immigrazione e sicurezza".
"Per troppo tempo in questo Paese si è usata la leva dei
cosiddetti diritti per introdurre deroghe che hanno minato il
rispetto delle regole. È per questo che, come già avvenuto nella
scorsa legislatura, la Lega voterà convintamente contro questo
provvedimento", ha concluso Calligaris.
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