(ACON) Trieste, 25 set - Si è parlato di commercio, turismo e
cooperative di comunità nella II Commissione consiliare
presieduta da Stefano Balloch (FdI). E lo si è fatto attraverso
l'illustrazione di due progetti di legge, uno giuntale, l'altro a
firma di tutti i consiglieri delle Opposizioni, Andrea Carli (Pd)
e Massimo Moretuzzo (Patto per le Autonomie-Civica Fvg) in
primis. Gli approfondimenti degli argomenti avverranno nella
seduta in calendario per lunedì prossimo, 29 ottobre, con le
audizioni dei portatori di interesse.
'Il disegno di legge 61 - ha intanto spiegato l'assessore
regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini -
rappresenta un grande lavoro di semplificazione, primo dei sei
pilatri su cui si fonda: partendo da 14 leggi, per 567 articoli e
29 regolamenti, si è giunti a un unico Codice di 143 articoli e a
7 regolamenti, con un regolamento dedicato solo al turismo. Tali
dati evidenziano il lavoro svolto per un comparto, quello del
terziario, di grande importanza e in fortissima crescita,
solitamente normato in maniera disgiunta: commercio da una parte,
turismo dall'altra. Invece il provvedimento in esame rappresenta
un caso unico a livello nazionale, tant'è che ci è stato chiesto
di illustrarlo a Roma a Confcommercio'.
Il ddl mantiene le linee contributive principali con delle novità
per quanto riguarda il commercio, per il quale sono previste tre
nuove linee: per i negozi di prossimità nei centri storici; per
le zone di indebolimento commerciale, che i Comuni dovranno
individuare e poi, con la Regione, realizzare una serie di
interventi; per le attività e i locali storici, che sono già
riconosciuti ma non beneficiano di aiuti puntuali. Sempre in
merito alle linee contributive, ne è prevista una nuova per i
consorzi turistici, mentre a PromoTurismoFVG sono dedicate altre
due linee: una per i percorsi ciclabili a valenza turistica, con
finanziamenti per la manutenzione degli stessi, e un'altra per i
cammini.
Bini ha quindi illustrato il pilastro che ritiene più innovativo:
il masterplan (mappatura) e l'urbanistica commerciale. È stato
mutuato uno strumento che ha funzionato per le aree produttive
dismesse, vale a dire il masterplan, con il quale sono state
mappate le zone in questione. Il ddl 61 si propone di effettuare
lo stesso procedimento con gli esercizi di vendita, soprattutto
relativamente alla grande distribuzione, la più impegnativa da un
punto di vista urbanistico.
In una prima fase saranno mappate le strutture di metratura
superiore ai 400 metri quadrati, creando la base per una migliore
pianificazione del settore e del suo sviluppo, finalizzato ad
evitare il consumo di suolo. Saranno necessari indicativamente
dai 12 ai 16 mesi perché sarà un lavoro minuzioso. In tal modo,
verranno superati i Piani di settore per gli insediamenti di
strutture medie e grandi, che saranno di fatto coordinati dalle
indicazioni previste nel masterplan. Saranno anche individuate,
di concerto con i singoli Comuni, le aree di particolare
indebolimento commerciale e i centri storici, che non coincidono
necessariamente con le zone urbanistiche A e B dei centri
cittadini.
Inoltre, sarà effettuato l'upgrade della gestione dei distretti
del commercio. Ciò che sino ad oggi è mancato, per Bini, è il
coordinamento generale, quindi il provvedimento interverrà anche
nella gestione dei distretti del commercio per individuare le
azioni di rilancio locale, seppure inserite in un contesto
regionale.
Passando all'urbanistica commerciale, si è pensato a come
stimolare i negozi di vicinato o di prossimità. Si è già tentato
dando la possibilità ai Comuni di abbassare l'imposizione fiscale
- ha ricordato Bini - ma tale strumento non ha funzionato molto,
quindi si è deciso di agire con dei bandi dedicati a contributi
per l'avvio di nuova attività che prevederanno sia l'abbattimento
degli oneri fiscali connessi alle nuove aperture e ai canoni di
affitto, sia il sostegno per le spese di gestione, incluse quelle
a copertura degli stipendi di dipendenti e collaboratori. Tali
finanziamenti verranno erogati attraverso i bandi, direttamente
alle partite Iva.
In merito all'abbattimento dei canoni di affitto, l'assessore ha
precisato un distinguo: nelle aree di indebolimento commerciale
si interviene solo per particolari classi merceologiche, definite
con delibera della Giunta regionale. Invece, per i Comuni sotto i
5.000 abitanti, si prevede l'abbattimento fino a due anni per
tutte le classi merceologiche. Il progetto dispone inoltre anche
dei contributi mirati per il restauro e la conservazione dei
locali riconosciuti storici e inseriti all'interno dell'elenco
regionale, con un vincolo di mantenimento degli stessi per cinque
anni.
L'assessore si è soffermato, quindi, sull'introduzione del
criterio di premialità per gli esercizi commerciali che
aderiscono al circuito della Carta famiglia, richiesto da diversi
sindaci e finalizzato a sostenere i nuclei bisognosi. Il ddl
introduce anche il riconoscimento di alcune premialità per le
cooperative di comunità che rendono servizi aggiuntivi rispetto
al classico negozio, soprattutto nei piccoli paesi.
Passando al tema del turismo lento, Bini ha ricordato la presenza
di sette cammini riconosciuti e di cinque percorsi ciclabili
premiati anche a livello internazionale. Non esiste una gestione
organizzata di tali infrastrutture, quindi si interverrà
ulteriormente per finanziare la manutenzione delle ciclovie e dei
cammini. Saranno inoltre sostenute le strutture ricettive
collocate lungo i percorsi ciclabili e i cammini a valenza
turistica e sarà mantenuto il voucher TUReSTA che, ha confermato
l'assessore, sta dando soddisfazioni notevoli: a fronte di un
finanziamento, in questi anni, di circa 6 milioni di euro, dal
2021 al 2025 si sono registrate oltre 73.000 richieste.
Quanto ai consorzi turistici, è stato precisato che anche qui
manca una regia unica e dunque ai nove consorzi regionali verrà
dedicato un canale contributivo ad hoc. Al contempo, si è deciso
di approvare un piano operativo di marketing che dovrà essere
adottato da tutti i consorzi e le reti di impresa del Fvg per
ragioni di uniformità.
In merito alla classificazione degli alberghi e delle strutture
ricettive, che per Bini rappresenta un altro pilastro sfidante
del ddl, è stato detto che l'attuale non sempre coincide con la
qualità. Perciò si è deciso di recepire una classificazione
europea già esistente, basata su parametri molto semplici e
chiari. Viene inoltre data la possibilità alle strutture di
aderire a una seconda classificazione, volontaria e migliorativa,
gestita da PromoTurismoFVG (le cui finalità, tra l'altro sono
riviste e aggiornate nel ddl) e consentirà, qualora si aderisca,
di far parte del circuito promozionale di PromoTurismoFVG stessa
e, nel contempo, di accedere a delle premialità a livello di
bandi.
'Non più tardi di ieri - ha poi reso noto - alle categorie del
commercio è stato chiesto di creare un codice deontologico a cui
aderire, specie per evitare aumenti ingiustificati dei prezzi. Il
progetto è tutto in itinere'.
Riguardo alla tassa di soggiorno, il rappresentante della Giunta
ha spiegato che si tratta di una tassa comunale di scopo, per cui
si lascia ai Comuni la libertà di decidere di adottarla e come
utilizzarla. Tale intervento si pone in un'ottica di
semplificazione, concedendo maggiore libertà ai Comuni, e
prevedendo soltanto una percentuale massima del 50% per quanto
riguarda gli investimenti. Con una modifica alla legge regionale
18/2015, la tassa rimarrà sempre di competenza della direzione
Autonomie locali e resterà nell'ambito della finanza locale.
Il ddl introduce, infine, su stimolo dei sindacati, la premialità
per le imprese che applicano i contratti nazionali di
riferimento, al fine di penalizzare i contratti pirata e,
pertanto, applicando il contratto nazionale di riferimento, si ha
diritto a una premialità. Ha infine comunicato l'istituzione del
tavolo del commercio, con l'obbligo di riunirsi almeno una volta
all'anno, in occasione del quale tutti gli stakeholder potranno
discutere in merito all'andamento del terziario. Non ultima, la
dotazione finanziaria iniziale del provvedimento, che ammonta a
134 milioni di euro, suddivisi in 66 milioni nel 2026 e 68 nel
2027.
1 - segue
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