(ACON) Trieste, 24 set - Nel corso della discussione in III
Commissione i consiglieri regionali hanno espresso apprezzamento
per la relazione presentata, riconoscendone la completezza e
l'utilità per comprendere le sfide del sistema sanitario e
socioassistenziale del Friuli Venezia Giulia.
Carlo Grilli (Fp) ha evidenziato che "il tema è pregnante per la
regione ed è importante garantire alle persone anziane il diritto
di scelta tra un ampio ventaglio di offerte". Grilli si è
soffermato anche sul tema della solitudine "che andrebbe
affrontata con il coinvolgimento sempre più ampio del terzo
settore e del volontariato". Simona Liguori (Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg) ha chiesto un approfondimento "sulla
tiologia si assistenza dommiciliare integrata e in particolar
modo di conoscerne i livelli di intensità"
Manuela Celotti (Pd) ha riconosciuto che "la Regione Fvg da anni
lavora sul tema dell'autosufficienza con molti interventi di
finanziamento e di sistema" e ha chiesto "quale sia la posizione
della Giunta in merito ai partenariati pubblico-privato e alle
modifiche del sistema di finanziamento", auspicando garanzie
concrete per gli utenti". Francesco Martines (Pd) ha definito il
documento discusso in III Commissione "importante ma complesso",
e ha richiamato l'attenzione "sulla sostenibilità finanziaria del
sistema: le risorse oggi sono disponibili, ma non illimitate, e i
bisogni sociali sono destinati a crescere, rendendo
indispensabile una pianificazione attenta per garantire i servizi
nel tempo". Ha inoltre evidenziato "la necessità di riorganizzare
la rete ospedaliera per migliorarne l'efficienza e ridurne i
costi".
Massimiliano Pozzo (Pd) ha rimarcato "la crescita della
popolazione over 65 e il problema della solitudine", richiamando
l'attenzione "sul calo dei caregiver e sulla necessità di
potenziare domiciliarità e servizi di sollievo". Ha chiesto
"maggiore trasparenza sui criteri di definizione delle rette e un
miglioramento della qualità delle strutture, con più attenzione a
personale, fisioterapia, psicologia e spazi di aggregazione".
Enrico Bullian (Patto-Civica) ha posto il tema della
regolarizzazione degli assistenti familiari, invitando "la
Regione a promuovere percorsi di emersione dal lavoro irregolare
e a riequilibrare l'offerta di posti letto nelle aree più
carenti". Serena Pellegrino (Avs) ha richiamato "l'attenzione
sulla qualità e attendibilità dei dati sulla non autosufficienza,
sottolineando che "l'indennità di accompagnamento non fotografa
il reale fabbisogno". Pellegrino ha poi posto "un forte richiamo
alla pianificazione di lungo termine, e a una rete di servizi
realmente dimensionata per il futuro".
Laura Fasiolo (Pd) ha indicato "la solitudine come una priorità
di salute pubblica", evidenziando "l'importanza di telemedicina,
telemonitoraggio e trasporti di prossimità per favorire
domiciliarità e inclusione sociale". Il collega di partito Nicola
Conficoni ha segnalato "l'aumento delle liste d'attesa per le
case di riposo", chiedendo di "incentivare l'invecchiamento
attivo, il cohousing e l'assistenza domiciliare".
Markus Maurmair (FdI) ha riconosciuto "l'approccio razionale alla
programmazione, indicando prevenzione e intervento territoriale
come strumenti fondamentali". Ha proposto "di sostenere anche le
residenze per autosufficienti, non convenzionate, con contributi
per l'efficientamento". Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha
ribadito la centralità del tema della solitudine e ha invitato "a
considerare il contributo della popolazione migrante nelle
strategie demografiche, per evitare carenze di forza lavoro e
caregiver".
Lucia Buna (Lega) ha evidenzato "come il percorso intrapreso
dalla Regione a favore delle persone anziane e non
autosufficienti messe in campo dal 2018 sia giusto", chiedendo
inoltre di "approfondire anche l'analisi della diffusione della
fragilità nelle città e nei piccoli comuni a bassa densità
abitativa nei quali emergono maggiori difficoltà nell'accesso ai
servizi sanitari".
Michele Lobianco (Forza Italia) ha evidenzato che "prevenire e
contrastare solitudine e fragilità è una delle sfide più urgenti
che la Regione ha saputo cogliere con responsabilità e
consapevolezza del momento che stiamo vivendo. Nei prossimi anni
saremo chiamati ad affrontare scenari complessi, che
richiederanno analisi lucide e scelte coraggiose. È evidente che
l'attuale modello assistenziale va ripensato per intercettare e
governare le nuove dinamiche che stanno emergendo".
In replica la Direzione Salute ha confermato che "l'obiettivo
strategico è quello di rafforzare il sistema di presa in carico,
garantendo più libertà di scelta ai cittadini attraverso
l'assegnazione diretta della quota sociosanitaria e la
possibilità di scegliere tra soggetti accreditati. A questo si
affiancherà una quota premiale legata alla qualità dei servizi,
per incentivare le strutture a migliorare i propri standard".
Sul fronte della programmazione, è stato annunciato che i nuovi
fabbisogni saranno calcolati a livello di distretto per
riequilibrare l'offerta di posti letto e garantire maggiore
uniformità territoriale. È in corso anche l'implementazione di un
nuovo sistema di accreditamento, con visite e audit
collaborativi, volto ad elevare la qualità dell'assistenza.
È stato inoltre confermato l'impegno a sostenere l'emersione del
lavoro irregolare nel settore degli assistenti familiari,
proseguendo con le misure di incentivo alla regolarizzazione.
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ACON/SM- fa