(ACON) Trieste, 24 set - L'Italia si conferma tra i Paesi più
anziani dell'Ocse, con un'incidenza del 29,5% di popolazione over
65, seconda solo al Giappone. Ancora più accentuati sono, però,
gli indicatori demografici del Friuli Venezia Giulia, che ha
anticipato di circa vent'anni l'evoluzione oggi in atto a livello
nazionale ed europeo. Secondo le proiezioni Istat, nei prossimi
25 anni la regione registrerà un aumento del +235% della
popolazione over 65 e del +70% degli over 85, la fascia più
fragile e a rischio di non autosufficienza.
È questo il quadro emerso dalla relazione illustrata in III
Commissione consiliare, presieduta da Carlo Bolzonello (Fp),
dalla Direzione Salute, guidata dall'assessore Riccardo Riccardi,
sulla situazione e sullo stato dell'arte dei servizi rivolti agli
anziani e alle persone non autosufficienti in Fvg.
Da quanto illustrato emerge anche che "al 1. gennaio 2025, in Fvg
si contano 328mila over 65 con una stima di persone non
autosufficienti, a seconda dei metodi di rilevazione che varia
dai 36mila ai 93mila. "Riteniamo più attendibile la stima di
36mila non autosufficienti, soprattutto se si tiene conto che
attualmente contiamo circa 28mila anziani a cui è stata
riconosciuta l'indennità di accompagnamento", è stato spiegato
dalla Direzione Salute che ha sottolineato "la portata cruciale
del fenomeno per la tenuta del welfare regionale".
Un elemento di forte preoccupazione riguarda, infatti, "la
diminuzione delle assistenti familiari regolari, soprattutto
straniere, con un progressivo aumento dell'età media delle
lavoratrici. Oggi sono circa 15mila le assistenti regolarizzate,
ma il numero reale, considerando il lavoro sommerso, potrebbe
essere almeno il doppio. Se il trend negativo proseguisse, fino a
30mila anziani fragili rischierebbero di rimanere senza
supporto".
Quanto alla rete residenziale, la Direzione Salute ha evidenziato
che "in Fvg operano 170 strutture per un totale di 14mila posti
letto, di cui il 58% gestite dal pubblico, 18% dal privato
sociale e 34% dal privato di mercato, mentre i posti
convenzionati sono circa 8.000 con un tasso di occupazione del
94% e quasi 2.000 persone in lista d'attesa. Nel 2024 sono state
accolte 3.855 nuove persone, con un ricambio del 47%".
Accanto alle strutture, inoltre, resta centrale il ruolo dei
servizi territoriali: 6.700 sono le persone seguite
dall'assistenza domiciliare sociale, 34.597 gli anziani presi in
carico dall'Adi (superando l'obiettivo Pnrr), 9.100 le persone
sostenute dal Fondo autonomia possibile, con uno stanziamento
salito nel 2025 a 49 milioni di euro (+45% rispetto al 2018).
Gli uffici regionali hanno inoltre ricordato che "dal 2019 la
Regione sostiene sperimentazioni di abitare inclusivo, cohousing
e domiciliarità comunitaria, con 20 realtà attive sul territorio
per circa 150 persone. Sono, inoltre, previsti ulteriori 10
milioni di euro per nuovi progetti e riqualificazione di
immobili, in particolare a favore di malati di demenza e
Alzheimer".
È stato, infine, rimarcato "l'investimento di 1 milione di euro
per percorsi di coprogrammazione e coprogettazione nei servizi
territoriali (Case della Comunità), con l'obiettivo di superare
la logica meramente prestazionale e promuovere la collaborazione
tra aziende sanitarie, Comuni e terzo settore e i numerosi
stanziamenti in Assestamento a favore degli anziani.
L'introduzione di un nuovo sistema di finanziamento, il
rafforzamento della prossimità dei servizi per gli anziani e le
famiglie, una maggiore libertà di scelta tra le diverse tipologie
di offerta, lo sviluppo di interventi innovativi in grado di
migliorare la presa in carico e prevenire l'istituzionalizzazione
sono tra le linee di lavoro future indicate dalla Direzione
sanitaria. "Servono risposte integrate e innovative - è stato
detto in III Commissione - per garantire continuità di cura,
sostegno alle famiglie e un sistema di welfare capace di
affrontare le sfide dei prossimi decenni".
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ACON/SM-fa