(ACON) Trieste, 24 set - La revisione del sistema di
finanziamento delle case di riposo, dei partenariati
pubblico-privati, delle rette e delle liste di attesa sono alcuni
degli argomenti sollevati oggi dai consiglieri regionali Manuela
Celotti, Francesco Martines, Massimiliano Pozzo, Laura Fasiolo e
Nicola Conficoni (Pd), nel corso della seduta della III
Commissione, riunita per l'audizione dell'assessore alla Salute,
in merito alle politiche regionali a favore delle persone anziane
fragili e non autosufficienti.
Nell'esprimere un primo giudizio, la consigliera Celotti ha
affermato che "il tema della non autosufficienza è una delle
sfide dei prossimi decenni, ma le tante informazioni che oggi
hanno descritto il quadro dei bisogni e il sistema della non
autosufficienza in regione, non hanno consentito di sviluppare il
confronto su due temi fondamentali, sui quali per l'ennesima
volta abbiamo ascoltato in coda all'audizione i ragionamenti
dell'assessore senza poter porre specifiche domande: i
partenariati pubblico privato e la revisione del sistema di
finanziamento dei servizi residenziali per non autosufficienti,
cioè le case di riposo". Due questioni, ha rincarato la
consigliera dem, "sulle quali è invece doveroso avviare un
confronto esplicito in Consiglio regionale e in Commissione, e
che non può essere portato avanti solo dai tecnici".
Da quello che si può al momento capire, ha detto ancora Celotti,
"la garanzia dell'abbattimento rette per i posti convenzionati,
che garantisce la rete delle strutture (per la maggior parte a
gestione pubblica), potrebbe venire sostituita da una sorta di
budget di salute dato ai cittadini. Modello veneto, dove la quasi
totalità delle strutture è però a gestione privata. Nessun
confronto nemmeno rispetto ai partenariati pubblico-privati,
nonostante l'interlocuzione con i Comuni e le Asp risulti
avviata, con particolare riferimento ad alcuni territori".
Conclude Celotti: "Non ci sono posizioni preconcette, ma alcune
serie preoccupazioni sì, con particolare riferimento a una
domanda di fondo, che riguarda quali garanzie si pensa di mettere
in campo per evitare che il peso di questa profonda revisione
debba alla fine essere sostenuto dai cittadini o dai Comuni che
pagano le rette".
Il consigliere Martines ha sottolineato che "abbiamo dinanzi a
noi un tema centrale per il futuro, considerati gli andamenti
demografici. La questione dunque va affrontata e analizzata con
una prospettiva lunga anche dal punto di vista economico: oggi
abbiamo abbondanza di risorse ma non sappiamo per quanto tempo
questa situazione si protrarrà. Dunque dobbiamo capire quanto il
modello presentato sia sostenibile economicamente, pensando ora a
stanziare più risorse che possono derivare da una necessaria
riorganizzazione della rete ospedaliera". E ancora, Martines ha
sottolineato che "attualmente il sistema è retto dalle
cooperative. Il 90 per cento del servizio è affidato all'esterno
e allora è necessario pensare a modelli che diano più stabilità".
L'esempio citato da Martines è quello di Palmanova e San Giorgio
di Nogaro dove, ha spiegato, "è stata creata una società in house
per gestire il personale, garantendo così una continuità del
servizio".
Secondo il consigliere Pozzo "quello che abbiamo davanti, ossia
la crescita della solitudine degli anziani, è un tema sfidante e
con elementi di preoccupazione. La spinta sulla domiciliarità è
positiva, così come le previsioni per i caregiver e quelle
sull'abitare possibile, modello positivo ma sul quale dobbiamo
porgerci i dovuti interrogativi sulla sostenibilità economica". E
ancora, ha sottolineato la "necessità di spingere sulla qualità
delle strutture, con uno sguardo attento alle rette".
La consigliera Fasiolo ha sottolineato che "diverse nostre
proposte sono state recepite e inglobate. Un tema che però
andrebbe approfondito maggiormente è quello della solitudine e
quindi dell'esclusione sociale degli anziani, un dramma per le
singole persone e un problema per la salute pubblica. A questo si
potrebbe porre rimedio attraverso una serie di iniziative come il
rilancio del modello delle micro aree, un progetto di salute
pubblica partecipato e condiviso, ma anche un modello di
socialità". E ancora, ha continuato Fasiolo, "altro elemento
importante è l'infermiere di comunità, ma anche l'utilizzo delle
tecnologie possibili come la telemedicina, il telesoccorso, il
telemonitoraggio, tutti sistemi per fare prevenzione e fare
soccorso. E infine il trasporto facile, elemento importante per
evitare la solitudine, facilitando gli spostamenti delle persone
non autosufficienti".
Il consigliere Conficoni ha evidenziato che "le liste di attesa
per le case di riposo, dopo il Covid, sono tornate ad aumentare e
il problema va affrontato dando priorità a soluzioni che
rallentino il più possibile l'accesso dei nostri anziani nelle
strutture, anche per migliorare la qualità della vita. Pensiamo
all'invecchiamento attivo, all'assistenza domiciliare, al
co-housing, a soluzioni innovative tutte da promuovere in modo
sinergico assieme alla riqualificazione dell'offerta nelle case
di riposo". E, ancora, ha espresso preoccupazione per la modifica
del sistema di convenzionamento, "cosa che sicuramente
determinerebbe una maggiore concorrenza tra le strutture, con dei
vantaggi, ma che avrebbe dei contraccolpi negativi sul sistema
pubblico che finora ha garantito un livello di servizio adeguato
da un punto di vista qualitativo su cui bisogna mantenere alta
l'attenzione, come dimostra quanto sta avvenendo a Cordenons".
ACON/COM/fa