Udine, 24 set - "Con gli Stati generali itineranti, promossi da
Asufc e dall'Università di Udine, si è aperto un grande spazio di
dialogo istituzionale che ha portato alla nascita della Carta di
Udine per l'umanizzazione delle cure e il benessere
organizzativo. Non un semplice documento, ma una guida concreta
che ha già trovato larghissima adesione a livello nazionale e che
è divenuta un punto di riferimento anche nei lavori del Ministero
della Salute".
Lo ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia
Massimiliano Fedriga che oggi è intervenuto con un video saluto
nel corso della cerimonia per l'ampliamento della Cardiologia del
presidio ospedaliero Santa Maria della Misericordia di Udine che
ha segnato l'inaugurazione delle giornate degli "Stati generali
di Asufc".
"Da qui nasce una sfida ancora più ambiziosa - ha sottolineato
Fedriga -: costruire un'alleanza strategica tra le Università del
nostro territorio, il Servizio sanitario regionale e la Regione
Friuli Venezia Giulia. Una collaborazione che ha dato vita al
progetto dell'Health Humanization Hub, un incubatore unico in
Italia, pensato come laboratorio interdisciplinare in cui ricerca
scientifica, sviluppo tecnologico, centralità della persona e
sostenibilità possano camminare insieme".
"Grazie a questo modello - ha aggiunto il governatore - saremo in
grado di valorizzare le risorse del Pnrr, di integrare al meglio
le competenze cliniche e assistenziali, di rafforzare il legame
tra ospedale e territorio, di mobilitare la rete del terzo
settore e di attrarre nuove energie dal mondo dell'impresa e
della ricerca".
Presente all'evento l'assessore alla Salute Riccardo Riccardi,
che ha rimarcato l'importanza dell'umanizzazione delle cure in un
momento di grande trasformazione della società.
"Il nostro sistema sanitario, ancora troppo sbilanciato verso la
cura delle acuzie, deve modificare la propria organizzazione - ha
esortato Riccardi - per dare risposte sempre più efficaci ai
fenomeni di fragilità, marginalità, solitudine ed esclusione che
purtroppo sono in aumento. Un cambiamento che deve avere la forza
di superare resistenze ed equilibri stratificati negli anni".
"La componente sociale in forte crescita, le cronicità,
l'appropriatezza nelle terapie e la necessità dell'umanizzazione
delle cure devono spingerci - ha aggiunto l'assessore - a
ragionare sulle modalità di utilizzo delle risorse a disposizione
e sulla necessità di prendere anche decisioni difficili e
complesse che daranno risultati solo nel tempo".
"Quella odierna - ha sottolineato Riccardo - è una giornata
simbolicamente importante per l'Asufc e per il suo giovane gruppo
dirigente. Il percorso portato avanti con coraggio e
determinazione sull'umanizzazione delle cure dimostra ancora una
volta che non possa essere messa in discussione l'alleanza tra
aziende sanitarie e mondo dell'università e della ricerca".
L'esponente della Giunta Fedriga ha concluso il proprio
intervento ringraziando gli operatori sanitari e rimarcando la
solidità del sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia.
"Siamo orgogliosi di questo sistema che certamente non è
perfetto, ma che continua a garantire elevati standard nelle
risposte di salute ai cittadini. Per proseguire su questa strada
- ha suggerito Riccardi - dobbiamo mettere in campo un piano
alfabetizzazione affinché le persone possano conoscere meglio i
servizi che hanno a disposizione, il ruolo sempre più
determinante della tecnologia e l'importanza di una
riorganizzazione in grado di dare risposte migliori".
"In questo Paese come in questa regione abbiamo bisogno di una
tregua, di un maggior dialogo nel rispetto delle diverse
opinioni. Siamo convinti - ha concluso l'assessore - che i
principi che sono alla base dell'umanizzazione delle cure
potrebbero tornare molto utili anche in questo processo di
cambiamento senza il quale - ha concluso l'assessore - sarebbe
altissimo il rischio di non avere più un sistema pubblico in
grado di garantire a tutti le cure come previsto dalla nostra
Costituzione".
Alla cerimonia hanno preso parte anche il direttore generale di
Asufc Denis Caporale e il direttore del Dipartimento Testa collo
e neuroscienze Massimo Robiony.
ARC/RT/ma