Udine, 17 set - "L'apertura del nuovo Centro di ricerca
clinica e traslazionale è un risultato importante dell'alleanza
fra l'Università di Udine, la Regione e l'Azienda sanitaria
universitaria Friuli Centrale che dimostra ancora una volta la
solidità del sistema sanitario pubblico e la centralità della
ricerca. È inaccettabile ritenere che le evidenze scientifiche
possano essere oggetto di interpretazione. Chi alimenta
perplessità in questo campo certamente non fa il bene della
nostra comunità e delle persone che devono essere curate".
Lo ha affermato oggi l'assessore alla Salute Riccardo Riccardi
nel corso dell'inaugurazione del Centro di ricerca clinica e
traslazionale di Udine.
"Le opinioni personali, per quanto rispettabili, non possono
mettere in discussione le competenze professionali e la qualità
della ricerca, a volte anche attraverso manifestazioni di
protesta con toni muscolari destinate, purtroppo, a trasformare
il dibattito in uno scontro che non fa bene a nessuno. A maggior
ragione oggi - ha sottolineato Riccardi - che l'aspettativa di
vita in Friuli Venezia Giulia è tornata a crescere,
stabilizzandosi ai livelli pre-Covid. Un dato oggettivo che
dimostra che il nostro sistema sanitario può contare su
competenze scientifiche di altissimo livello".
La struttura polifunzionale del Dipartimento di Medicina
dell'Università di Udine, che si trova nel rinnovato complesso di
via Faedis 46, vuole essere un punto di riferimento per la
ricerca clinica avanzata applicata alle metodologie della ricerca
di base, creando un ponte tra il letto del paziente e il
laboratorio sperimentale e trasferendo le scoperte scientifiche
del laboratorio in applicazioni pratiche come nuovi strumenti
diagnostici e nuove terapie. Il Centro si pone inoltre
l'obiettivo di contribuire alla formazione in ambito
medico-biologico, al trasferimento tecnologico e alla
divulgazione.
Nel suo intervento l'esponente della Giunta Fedriga, ha ricordato
che stiamo vivendo una fase caratterizzata cambiamenti epocali.
"In questo momento - ha spiegato Riccardi - il compito delle
istituzioni è quello di coinvolgere tutta la cittadinanza in un
grande processo di alfabetizzazione sulle finalità, sul
funzionamento e sull'accessibilità del servizio sanitario".
"Un progetto - ha concluso l'assessore - che deve partire dalla
consapevolezza che non sia più sostenibile un modello costretto a
inseguire una domanda che continua a crescere in modo
incontrollato per l'inappropriatezza delle cure e delle
prescrizioni mediche, continuando a causare sprechi e fenomeni
inefficienza e diseguaglianza".
Il complesso di via Faedis, demolito e ricostruito ex novo,
comprende due edifici comunicanti. Il primo, articolato su
quattro livelli, ospita tre piani di laboratori e un ultimo piano
con sale riunioni e uffici. Al suo interno si trovano laboratori
attrezzati di fisiologia animale, microbiologia, lo stabulario,
la biobanca e spazi dedicati alla didattica e alla divulgazione
scientifica. Il secondo fabbricato è destinato ad auditorium, con
una capienza di circa 150 posti.
ARC/RT/al