Udine, 17 feb - Innovazione non ß ná può essere solo teoria.
Essa ß anche pratica, che va studiata e analizzata. Un esempio
concreto e riuscito ß dato dal "pannello comandi" delle lavatrici
Electrolux a Porcia, che grazie a un'esperienza d'eccellenza
pilota sarÖ a breve prodotta all'interno della stessa fabbrica di
Porcia.
Se n'ß parlato oggi a "InnovAction" nel convegno "Innovation:
Best Practices. Un caso di total innovation: il pannello comandi
delle lavatrici Electrolux", cui hanno partecipato il presidente
della Regione, Riccardo Illy, e l'assessore regionale al Lavoro,
Roberto Cosolini.
Electrolux nell'autunno 2005 aveva deciso un investimento di 25
milioni di euro per la realizzazione di una nuova piastra comandi
per lavatrici subordinato a un recupero di produttivitÖ e con
vantaggi competitivi. In pratica sarebbe stata attuata una
riduzione di occupazione e una delocalizzazione della produzione.
A quel punto la Regione intervenne per chiedere a Electrolux una
soluzione "soft" per l'occupazione e la disponibilitÖ a
verificare assieme la possibilitÖ di trovare in regione soluzioni
produttive competitive. Una sfida che la multinazionale accettò e
che nell'estate 2006 si ß concretizzata - grazie all'azione
svolta dal Polo Tecnologico di Pordenone - nella realizzazione di
una joint- venture fra un'azienda veneta (Procond) e una friulana
(RosaPlast) per la realizzazione di un pannello innovativo;
partner la tedesca AKO. Le tre aziende produrranno all'interno
dello stesso stabilimento Electrolux a Porcia. La multinazionale,
in pratica, "comprerÖ in casa" ciò che le serve.
"Una soluzione positiva e condivisa da tutti - ha affermato il
presidente Illy - che speriamo che dall'assemblaggio del prodotto
possa al più presto contemplare anche la produzione dei singoli
componenti. Non solo: per la Regione, che ha svolto un'azione di
regia, si ß trattato di creare le condizioni idonee per
investimenti stimolati e attuati nel territorio. Questa
esperienza vorremmo ripeterla anche in occasione di altre vicende
perchá siamo convinti che fattore di ricchezza di un territorio
nell'era della conoscenza sia riuscire a far nascere o attirare
imprese ad alto tasso di conoscenza con risorse umane
qualificate".
Secondo Cosolini, l'esperienza Electrolux ß stata caratterizzata
da un obiettivo, da attori e da un valore simbolico. L'obiettivo
era di far coincidere la competitivitÖ economica dell'impresa e
la componente sociale del territorio. Gli attori sono stati
diversi: Electrolux, che sceglie una forma innovativa di
"fornitura in casa"; piccole e medie imprese del territorio, che
hanno saputo mettersi assieme; Polo Tecnologico di Pordenone che
ha saputo dar vita a una rete sistemica; Regione che ha
introdotto con successo una strada nuova per risolvere il
problema; il sindacato che ha capito la proposta. Il valore
simbolico sta nel fatto che si ß arrivati a un caso di
"delocalizzazione invertita" riportando in regione una
produzione!
Le varie facce del processo sono poi state illustrate da Michele
Marchesan di Electrolux, Valter Taranzano, presidente Polo
Tecnologico Pordenone, Sandro Bernardi di Procond, Wolfgang Luth
di Ako. Isaac Getz, esperto mondiale di management, si ß infine
soffermato sul concetto di "outsourcing", ovvero sulla
condivisione di attivitÖ per assolvere a un compito più
complesso. Per Geetz il vantaggio competitivo del processo vi ß
se sussiste la condivisione delle informazioni fra partner e
all'interno dell'azienda. Dall'outsourcing non viene un calo di
posti di lavoro, ma una crescita complessiva del sistema e quindi
un aumento dell'occupazione.
Un prototipo del nuovo pannello comandi - la cui produzione
inizierÖ a breve - ß stato quindi offerto dal direttore generale
di Electrolux Italia al presidente Illy per il ruolo da lui
svolto in questa circostanza, dimostrando che la funzione
dell'ente pubblico può esser preziosa se orientata a soluzioni
concrete e nuove.
ARC/Nico Nanni