ANTIMAFIA. CLAMA: IN FVG 70 BENI CONFISCATI SONO GIÀ STATI DESTINATI

La presidente dell'Osservatorio regionale al convegno organizzato da Libera e Confcooperative a Udine (ACON) Udine, 15 set - Sono settanta i beni confiscati alla criminalità e già destinati a finalità istituzionali o sociali in Friuli Venezia Giulia. Di questi, 17 sono rimasti nel patrimonio dello Stato o di enti statali, 51 sono stati assegnati ai Comuni e 2 venduti. Nessun immobile è per il momento affidato ad associazioni o enti del terzo settore, a differenza di quel che avviene in molte altre regioni italiane. Rimangono ancora in capo all'Agenzia nazionale che si occupa di beni confiscati altri 32 beni immobili e 5 aziende. Sono questi i dati emersi nel corso dell'incontro organizzato a Udine dall'associazione Libera in collaborazione con Confcooperative Federsolidarietà, Agci solidarietà e Legacoop sociali. Al seminario formativo ha partecipato attivamente anche Barbara Clama, presidente dell'Osservatorio regionale antimafia (in sigla Ora) del Friuli Venezia Giulia, che ha concesso il patrocinio all'iniziativa. È stata proprio la presidente Clama a disegnare, nella sua relazione, la situazione del Friuli Venezia Giulia. Un quadro meno rassicurante e rasserenante rispetto a quello dipinto fino a pochi anni fa, perché se è vero che "non si può ancora parlare di radicamento" è altrettanto certo che "le mafie in Fvg sono arrivate, come si legge nella relazione di quest'anno della Dia, la Direzione investigativa antimafia, che mette in evidenza l'attività di gruppi delinquenziali, anche stranieri, in svariati settori tra cui quello delle costruzioni". Una presenza che deve spingerci "a combattere la battaglia con le armi della legalità. E in questo senso restituire un bene confiscato alla comunità non è soltanto un atto di giustizia ma la dimostrazione concreta che certe ferite si possono trasformare in qualcosa di positivo". Introdotta da Giuliana Colussi, referente di Libera in Fvg, dopo i saluti di Luca Fontana di Cci Federsolidarietà e di Alessandra Zannier, vicepresidente Legacoop sociali, la presidente dell'Osservatorio regionale antimafia ha ricordato che nel 2022 è stato realizzato un manuale, distribuito a tutti i Comuni della regione, in cui si spiegano le misure di sequestro e confisca dei beni e il successivo complesso iter che porta alla restituzione alla comunità: un vademecum ancora disponibile sul sito del Consiglio regionale. Clama si è poi soffermata sull'evoluzione della gestione di questi beni sequestrati, ricordando che nel 2022 c'erano 50 beni immobili e 5 aziende ancora in gestione all'Agenzia nazionale, il cui procedimento di confisca non era ancora definitivo. Gli immobili già destinati erano invece 40, di cui 32 assegnati ai Comuni, 14 dei quali rivolti a finalità sociali e 18 a finalità istituzionali. Numeri che come si diceva all'inizio sono lievitati nel giro di tre anni. Ed è interessante notare come "la collocazione geografica dei Comuni assegnatari di immobili copra tutta la regione, da nord a sud e da est a ovest". Tra i casi concreti, l'esempio del Comune di Lignano Sabbiadoro che ha già destinato tre beni confiscati alle attività dell'Ute, l'Università della terza età. Tutti dati reperibili sul sito istituzionale dell'Agenzia nazionale che si occupa dei beni confiscati, nella piattaforma unica delle destinazioni dove è possibile confrontare la situazione nelle diverse regioni. Il quadro a livello nazionale è stato tracciato da Tatiana Giannone, referente nazionale di "Libera" per i beni confiscati, che si è soffermata in particolare su due nuovi strumenti: la possibilità di dare in gestione i beni confiscati anche durante la fase di sequestro, che in alcune situazioni rischia di durare anni, in modo da evitarne il deperimento, e la nuova piattaforma che mette in evidenza i beni destinabili, come se fossimo di fronte alla vetrina di un'agenzia immobiliare che propone immobili da acquistare. Si tratta, ha sottolineato Giannone, di un'opportunità per gli enti del terzo settore iscritti al Rums: "Ogni coop o associazione potrà dire: ho un progetto su questo immobile e chiedo di poterlo avere subito in gestione". Sofia Nardacchione, della presidenza nazionale di Libera, ha allargato il discorso al contrasto dei fenomeni della corruzione, del gioco d'azzardo, agli ecoreati e alla difesa della libertà di informazione, tutti argomenti di cui l'associazione fondata da don Luigi Ciotti si è occupata nel corso dei suoi 30 anni di attività. Nella parte conclusiva del seminario ospitato nella sede di Confcooperative, Barbara Clama ha ricordato l'appuntamento del prossimo 9 dicembre, quando all'auditorium di via Sabbadini a Udine l'Osservatorio regionale antimafia organizzerà, con gli studenti di tutte le quinte superiori del territorio, il progetto "Davide contro Golia", nell'ambito della campagna di educazione e prevenzione rispetto all'infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto sociale. ACON/FA